14 febbraio 1944: arresto di Carlo Magni
Nel carcere milanese, secondo le testimonianze dei compagni, “gli spaccarono la testa a legnate”, prima di trasferirlo a Fossoli e poi deportarlo il 21 giugno a Mauthausen con un convoglio così numeroso da essere ribattezzato ‘trasporto dei mille’.

La storia di Carlo Magni ha molti tratti in comune con quella di Carlo Sesti (WikiANED 12 febbraio). Nato il 19 ottobre ’06 a Velate Milanese, crescendo si stabilisce a Cinisello Balsamo e lavora alla C Sezione della Breda come saldatore.
Come Sesti, anche Magni è arrestato a seguito dell’attacco alla sede del fascio di Sesto San Giovanni, ma, a differenza del giovane collega, Carlo Magni è membro di primo piano del GAP col nome di ‘Battaglia’: rinchiuso nell’ex macello di Monza e poi a San Vittore, viene interrogato e torturato, portandolo a confessare di aver partecipato all’organizzazione dell’azione.
Nel carcere milanese, secondo le testimonianze dei compagni, “gli spaccarono la testa a legnate”, prima di trasferirlo a Fossoli e poi deportarlo il 21 giugno a Mauthausen con un convoglio così numeroso da essere ribattezzato ‘trasporto dei mille’. Dopo la quarantena Magni è assegnato, come Sesti, al campo di lavoro di Wels, dove rimane fino alla liberazione.
Rientra in Italia a fine giugno ’45, vedendosi riconosciuta la qualifica di partigiano per un anno e sei mesi. Muore, ancora giovane, il 6 aprile ’67.
Per approfondire:
Articolo di Triangolo Rosso, 1-2012, a firma di G. Valota: http://www.deportati.it/static/pdf/TR/2012/001/20-39.pdf.
fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti