Abbiamo un disperato bisogno di maestri!

Una sala gremita, che si è prontamente riscaldata delle parole accorate che, via via, tessevano il racconto-testimonianza dell’Uomo, Soldato, Atleta Calcagni, in un crescendo di emozione, interesse, coinvolgimento, mentre ci si lasciava trasportare nei meandri – anche quelli più bui, misteriosi, inesplicabili – della sua vita.

Abbiamo un disperato bisogno di maestri!

Abbiamo un disperato bisogno di maestri”: così si intitola uno dei capitoli del libro autobiografico di Carlo Calcagni Pedalando su un filo d’acciaio”, fil rouge di un emozionante incontro con il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano presso la Biblioteca comunale di Sesto ed Uniti, organizzato congiuntamente dall’Amministrazione Comunale e dalla Parrocchia SS. Nazario e Celso.

 

Una sala gremita, che si è prontamente riscaldata delle parole accorate che, via via, tessevano il racconto-testimonianza dell’Uomo, Soldato, Atleta Calcagni, in un crescendo di emozione, interesse, coinvolgimento, mentre ci si lasciava trasportare nei meandri – anche quelli più bui, misteriosi, inesplicabili – della sua vita, attraverso l’esperienza di fedele servitore della Patria, di atleta vincente e perennemente vincitore, di cittadino deluso, disilluso, tradito proprio da quello Stato, in cui tanto ha creduto, per cui tanto si è prodigato e a cui ha dato “lustro” con lodevole professionalità, estremo rigore, impegno e assoluta dedizione, compromettendo gravemente ed in modi irreversibile la sua vita.

 

Padre educatore per i suoi figli, istruttore di volo per i suoi allievi, faro per tante anime smarrite, scoraggiate, sconfortate, amareggiate: una polifonia che si accorda nell’unicità della figura di guida assolta dal Colonnello, punto di riferimento, esempio – di forza, coraggio, speranza, pur nel mare tempestoso della vita –, cui ispirarsi costantemente, soprattutto nei momenti di fatica, di prova, di difficoltà.

 

Una guida vigile, accorta, attenta, che si pone accanto, che ascolta, che accoglie, che accompagna amorevolmente chiunque richieda il suo aiuto, chiunque abbia la fortuna di incrociarlo sul suo cammino, percorrendo sentieri che si intersecano, intrecciano, intessono con i propri.

Le parole del figlio Andrea al suo adorato papà sono fortemente evocative del ruolo di una figura-guida, in ogni campo educativo: la famiglia in primo luogo, quindi, la scuola, il mondo dello sport.

 

A te, Papà, che con il tuo esempio mi hai mostrato e insegnato come le cose belle vadano inseguite, nonostante la fatica, nonostante le difficoltà …

A te, Papà, che mi sostieni lungo il mio cammino, che mi sorridi ed incoraggi soprattutto quando la strada è in salita e sai che potrà diventare sempre più dura …

A te, Papà, che mi insegni ad inseguire i miei sogni, per rendermi un giorno un uomo forte, motivato, coraggioso e vivo, a non mollare mai…

 

Mostrare, insegnare, sostenere, sorridere, incoraggiare: la grammatica dell’educazione!

Il valore della disciplina – ponte tra l’obiettivo e il risultato –, del rispetto delle regole, del rigore attraversa ambiti della storia di Calcagni così diversi, ma intessuti della stessa stoffa: il duro lavoro nei campi accanto a suo padre, lo studio delle arti marziali con il maestro Mimino, le scuole superiori ad indirizzo classico dai padri Scolopi al Calasanzio di Campi Salentina, e poi l’ingresso nel mondo militare, dove trova il tempo per continuare la pratica sportiva quotidiana, colorandola del valor di Patria.

 

Carlo Calcagni conquista titoli nazionali, internazionali, mondiali in diverse discipline sportive, ma è il ciclismo a rappresentare una delle sue principali ragioni di vita: egli lotta e vive grazie allo Sport!

Il Colonnello è anche un atleta del GSPD (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa). Per lui, tuttavia, non contano le medaglie, le coppe, i premi ed i riconoscimenti che costantemente riceve, ma conta la conquista quotidiana e ostinata della Vita.

 

Egli afferma: “Sopravvivo grazie alle terapie quotidiane, ma vivo grazie allo Sport!”.

 

In diversi passaggi della sua testimonianza, egli ha sensibilizzato il pubblico presente sull’importanza dello sport quale veicolo di valori positivi e universali importanti, rimarcandone così la forte valenza formativa ed educativa. Oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, lo sport si configura come uno straordinario strumento per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.

 

Con il suo fulgido esempio, Calcagni ha dimostrato inoltre come lo Sport, quale stile di vita, possa dare le giuste motivazioni a (r)esistere, la necessaria spinta a combattere e la fondamentale passione per la Vita, che dona la Vita.

 

 

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