Abusi, incancellabili ferite devastanti che sanguinano dolore

Di Noto (Meter): «pedocrimini perpetrati anche in tenerissima età».

Abusi, incancellabili ferite devastanti che sanguinano dolore

«Sono incancellabili le ferite dell’abuso. Il tempo non guarisce le devastanti ferite e i solchi sono sanguinanti come una sorgiva sorgente del dolore. Sopravvissuti, se superano questa sofferenza, sono le vittime e le piaghe sono – apparentemente invisibili – un grido che deve essere ascoltato, accolto, sostenuto e accompagnato. Quanti abusi di potere, sessuali e manipolazioni delle coscienze. Il diritto da l’escamotage della prescrizione, ma non sono cancellate le ferite subite. Persistono e sono devastanti: non si dimenticano, mai! Lo ricordiamo agli abusatori e a chi li appoggia.

Dove sta la responsabilità degli autori di abusi che sono rientrano nella prescrizione?

Le mancate responsabilità degli abusatori sono vuoti che diventano voragini, distanze e se non giustizia …. possono degenerare in vendetta! In alcuni casi, una via, ma non è la giusta via per ottenere giustizia.

Questo vale per tutti, a maggior ragione per chi ha delle responsabilità, a iniziare dal clero e dai religiosi. Le vittime sono arrivate al limite della sopportazione per quanto riguarda questo atteggiamento, ancora sostenuto, di complice silenzio e connivenza con il male. Ripeto, da ogni parte, perché l’abuso è abuso».

È un forte grido di dolore quello espresso lo scorso 6 dicembre da don Fortunato Di Noto, il fondatore dell’associazione che da decenni si batte contro pedofilia e pedopornografia Meter.

Don Di Noto riporta le parole di Papa Francesco di quattro anni fa che sono, allora come oggi, di drammatica attualità: «le ferite non vanno mai in prescrizione». Ferite che segnano la vita dell’infanzia calpestata, abusata, violentata, distrutta da crimini disumani. Che aumentano costantemente.

«Una cancrena globale», perché come Di Noto denuncia costantemente e abbiamo molte volte riportato nei nostri articoli coinvolge l’Europa e il mondo interi, contro cui è necessario e doveroso « un impegno che deve essere costante e decisivo, perché, ed è innegabile, si percepisce un velato fallimento in queste strategie (a volte lautamente finanziate!)». 

«Troppe vittime, poca riparazione del danno, poca giustizia in merito alla individuazione dei predatori e sfruttatori in ogni ambito, sociale, civile, religioso – il monito del fondatore di Meter sulle pagine di Aleteia - gli abusi aumentano ogni anno e quelli legati alla perversione e sfruttamento sessuale sui minori è così palesemente evidente ( contro chi dichiara la negazione degli stessi) che se da una parte ci scuote, dall’altra ci paralizza». Meter costantemente monitora il web e denuncia agli inquirenti di ogni latitudine la diffusione di materiale pedocriminale.

Numeri terribili, che documentano una realtà terribile di violenze che, è una delle tante testimonianze pubblicate da Don Di Noto, «vengono perpetrate fin da piccole e le varie fonti statistiche confermano che il 75% degli abusi e delle violenze viene perpetrato sulle bambine, in tenerissima età fino all’età prepubere e oltre».

Le violenze sui minori sono una «vera e propria piaga, un male della nostra società che è intollerabile» ha denunciato don Fortunato in un’intervista rilasciata quest’anno a Punto Famiglia. In cui ha ricordato che «trent’anni fa quando nessuno ne parlava io, da giovanissimo diacono iniziavo ad ascoltare storie di bambini violati» e già negli anni novanta si è imbattuto «nelle prime immagini pedopornografiche diffuse in Rete».  

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