«Avremmo dovuto indignarci anziché ridere, davanti alla palese inadeguatezza di Sangiuliano»

IL PUNTO DI VISTA DI SONIA ALFANO. «Oggi ci abbandoniamo al gossip, ma la verità è che da oltre 30 anni la politica italiana ha cessato di avere un senso».

«Avremmo dovuto indignarci anziché ridere, davanti alla palese inadeguatezza di Sangiuliano»
«Avremmo dovuto indignarci anziché ridere, davanti alla palese inadeguatezza di Sangiuliano»


Non capisco lo stupore per le notizie che riguardano il caso Sangiuliano-Boccia.

La politica italiana è zeppa di casi identici e le cose realmente gravi sono tre:

1) nomine politiche ed istituzionali effettuate sulla base di favoritismi e non meritocrazia;

2) accesso da parte dei “nominati /e” ad informazioni riservate, e che in alcuni casi riguardano la sicurezza nazionale;

3) fondi pubblici utilizzati per queste nomine per i loro viaggi, i loro divertimenti e i loro compleanni.

Avremmo dovuto indignarci anziché ridere, davanti alla palese inadeguatezza di Sangiuliano nelle vesti di ministro ogni qualvolta ha detto o scritto qualcosa di profondamente sbagliato dal punto di vista culturale.

Oggi ci abbandoniamo al gossip, ma la verità è che da oltre 30 anni la politica italiana ha cessato di avere un senso. E lo dimostra il fatto che un personaggio come la Boccia, senza arte nè parte, da giorni tenga banco nel quadro politico italiano, tenga in pugno un ministro dell’esecutivo italiano, e abbia smentito (senza replica) il Presidente del Consiglio, pubblicando mail, telefonate e audio.

E forse c’è qualcosa di ancora più grave: una persona che non solo non avrebbe avuto merito a ricoprire certi incarichi, ha avuto accesso liberamente al ministero, a mail, a dati sensibili e riservati. Sorvolo sull’inutile nomina a “presidente del comitato tecnico scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla bellezza..”… il nulla più assoluto istituzionalizzato.

Purtroppo le foto sui social della Boccia ritraggono lei sempre al fianco di Sangiuliano con dediche “affettuose“ sotto forma di hashtag, mentre si gode il concerto dei Coldplay dalla tribuna riservata alle autorità, mentre fa la bella vita, passando da un evento all’altro, probabilmente a spese dei contribuenti.

Il resto è storia che si ripete.