“Basso profilo”, iniziati gli interrogatori cautelari

Grande attesa per l’interrogatorio di Franco Talarico, l’assessore regionale al Bilancio in quota Udc, ancora non fissato.

“Basso profilo”, iniziati gli interrogatori cautelari

L’inchiesta “Basso Profilo” ha mosso i primi passi nei primi mesi del 2017, almeno nel filone che arriverà a ipotizzare l’esistenza di un comitato d’affari che spazia tra imprenditori ritenuti vicini alle cosche crotonesi, ex appartenenti alle forze dell’ordine e politici. L’inchiesta ha portato all'emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare: 13 in carcere e le restanti ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di essere legate alle cosche più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come Bonaventura Aracri, Arena e Grande Aracri. In totale degli indagati è di 160 persone, tra cui compare anche il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, e il segretario regionale ed assessore regionale Franco Talarico (ai domiciliari).

 

Hanno preso il via gli interrogatori di garanzia ai destinatari di misure cautelari nell'ambito dell'operazione "Basso profilo". Davanti al giudice che l’ha interrogato dopo il provvedimento di custodia cautelare in carcere l’imprenditore Antonio Gallo, alias il “principino” e figura centrale dell’operazione, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gallo, difeso dall’avvocato Pietro Mancuso, è ritenuto il “braccio imprenditoriale” delle cosche e sarebbe legato all’assessore regionale Francesco Talarico, già finito agli arresti domiciliari. Anche un altro imprenditore, Umberto Gigliotta, ritenuto legato ai clan del Crotonese, difeso dall'avvocato Maurizio Belmonte, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nella giornata avviati anche gli interrogatori di Luciano D’Alessandro e Vincenzo De Luca entrambi in carcere.

 

Grande attesa per l’interrogatorio di Franco Talarico, l’assessore regionale al Bilancio in quota Udc, ancora non fissato. Le sue dichiarazioni potrebbero essere, infatti, molto importanti per lo sviluppo delle indagini. Talarico, finito ai domiciliari, è attualmente accusato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e scambio elettorale politico mafioso.

 

Per quanto riguarda il segretario nazionale dimissionario dell'Udc, Lorenzo Cesa, indagato nell'ambito del procedimento, ha chiesto di essere sentito dalla procura guidata da Nicola Gratteri per fornire la propria versione dei fatti.

 

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