Buon compleanno Nilde Iotti

CENTO ANNI DOPO. Il 10 aprile 1920 nasceva Nilde Iotti, Leonilde il suo nome per intero, dirigente comunista, presidente della Camera. In occasione del centenario dalla sua nascita vogliamo riprendere il valore della sua figura attraverso una lettura appagante di Luisa Cavaliere, che da giovane aderì al partito comunista italiano e che lasciò , a malincuore , quando questo scelse di estinguersi. Autrice di diversi libri ha scritto per la Pacini Fazzi Editore, inserito nella Collana Italiane, diretta da Nadia Verdile, Nilde Iotti e Palmiro Togliatti – appunti di una storia a margine.

Buon compleanno Nilde Iotti

Il libro si apre con il discorso di Nilde Iotti alla Camera, quando il 20 giugno 1979, da poco ne viene eletta presidente proferendo le parole “Io sono una donna”.

Ma in particolare comprendete la mia emozione per essere la prima donna della storia d’Italia a ricoprire una delle una delle più alte cariche dello Stato. Io stessa – vivo quasi in modo emblematico profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso l’emancipazione. Essere una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita” (da Nilde Iotti, Italiane, Pacini Pazzi Editore).

Tutta la storia raccontata da Luisa Cavaliere nel libro attraversa le fasi storiche fondamentali dell’affermazione del comunismo italiano con chiari riferimenti a luoghi e persone che si sono avvicendati nella storia d’Italia e del comunismo dal dopoguerra ad oggi.

L’autrice descrive, con dovizia di particolari, il rigore delle donne chiamate a redigere la Carta Costituzionale tra il 25 giugno 1946  e il 31 gennaio 1948, e in particolare descrive Nilde Iotti, allora ventiseienne. Emiliana, laureatasi presso l’Università Cattolica di Milano, pur di umili origini, Nilde, si distacca dall’ossequioso mondo cattolico, preso in carico soprattutto dalla madre che aveva votato per la monarchia e omaggiava Bartoli e non certamente dal padre che aveva votato per la repubblica e che vedeva in Coppi, con la sua dama bianca, lo svecchiamento. Si avvicina alla lotta partigiana per poi essere chiamata a Roma accanto alle altre donne della Costituente, Teresa Mattei, la Merlin e tante altre che si erano distinte nell’impegno politico.

Ed è qui che incontra in ascensore il segretario del Partito comunista, definito “il Migliore” che aveva 27 anni quando lei era nata. Sposato con Rita Montagnara anche lei comunista dalla quale aveva avuto un figlio fragile psichicamente. Da lì l’innamoramento e lo scandalo anche negli ambienti politici per questa unione clandestina che resterà tale per un po' di tempo.

Era stato proprio Togliatti ad averla voluta per una scelta strategica: era cattolica, senza appartenenze politiche giovane emiliana, famiglia socialista e popolarità tra le donne.

Nilde Iotti diceva sempre di non confrontarsi tra le mura domestiche con Palmiro, che fu battezzato con questo assurdo nome in onore della domenica delle palme, ma effettivamente non corrispondeva a verità, visto che lei scriveva come ci fosse tra loro, coppia solida, colta, amante della musica, il confronto intellettuale, la politica. E non poteva essere altrimenti, non poteva essere una coppia mutilata o divisa tra due aspetti della vita così intimamente collegati soprattutto per i comunisti e le comuniste.

Nilde sarà anche l’unica donna invitata a festeggiare la fine del 1950 e l’inizio del 1951 nella Dacia di Stalin con Palmiro e altri 80 dirigenti. In questa occasione Stalin proverà a convincere Palmiro a dirigere il Cominform e a ritornare a vivere in un paese socialista. Ma lui non volle lasciare Roma e il Partito con le sue soddisfazioni, e sapeva che Nilde non lo avrebbe seguito. Si congeda da Stalin che non rivedrà più.

Sempre Luisa Cavalieri nelle considerazioni finali  del libro immagina quello che Nilde avrebbe detto ..che i comunisti e le comuniste non erano di pasta speciale, erano solo abituati ad anteporre gli interessi degli altri ai propri ed ancora  che lo stalinismo è stato un fenomeno con poche ombre e che se fossimo consapevoli lo dimostra quel “finalmente” che pronunciammo varcata la soglia dell’Occidente.

 “Come una striscia di sole in una stanza buia”

Questo scriveva Palmiro Togliatti a Nilde in una lettera riportata da Luisa Lama in Nilde Iotti una storia al femminile, Donzelli 2013.