Carcere Carinola, morto l’ispettore di polizia penitenziaria Giuseppe Matano. Un’altra vittima del covid19

Drammatiche conferme della situazione nell’istituto penitenziario.

Carcere Carinola, morto l’ispettore di polizia penitenziaria Giuseppe Matano. Un’altra vittima del covid19
Giuseppe Matano

Il settore penitenziario si conferma tra i più fragili ed esposti davanti l’avanzare della pandemia. Giungono notizie da varie parti d’Italia su un aumento dei contagi, la richiesta di maggiori protezioni e lutti. Ne sono drammatica conferme le notizie dalle carceri abruzzesi e campane a cui abbiamo dedicato diversi articoli nei giorni scorsi.

Uno degli istituti penitenziari dove la situazione è più critica è quella di Carinola, in provincia di Caserta: mercoledì scorso abbiamo pubblicato alcune dichiarazioni del coordinatore regionale FP CGIL Penitenziaria Orlando Scocca che ci ha riportato quanto accade. Il giorno dopo i sindacati di polizia penitenziaria hanno reso noto l’arrivo di 15 unità del GOM a supporto.

Ieri sera è deceduto l’ispettore  Giuseppe Matano, vittima del nuovo coronavirus. Cinquanta anni, viveva a Carano e lascia la moglie e due figli. È di queste ore anche la notizia dell’aggravamento di un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, 57 anni.

«Ancora un’altra vittima nella Polizia Penitenziaria campana per covid e sempre un poliziotto che lavorava presso  la casa circondariale di Carinola, Matano Giuseppe 50 anni lascia la moglie e due figli – scrivono in un comunicato Orlando Scocca e Salvatore Tinto della segreteria regionale FP CGIL - Non è ammissibile e non esistono giustificazioni rispetto a tanta superficialità e irresponsabile approssimazione, non sono ammesse condotte che rasentano l'incoscienza quando sono in gioco vite umane che per adempiere al proprio dovere rischiano la vita».

«Avevamo chiesto e sollecitato, da tempo, che venissero effettuati tamponi al personale invece degli screening veloci, la nostra richiesta è rimasta inascoltata,  i vertici della casa circondariale di Carinola, come di tutti i penitenziari della Campania devono garantire la massima sicurezza per l'integrità psico-fisica del personale a garanzia degli operatori e dei detenuti e quando questo non avviene, emergono gravi responsabilità della dirigenza per le conseguenze che ne scaturiscono – denunciano Scocca e Tinto - Il prezzo in vite umane pagato dal personale della polizia penitenziaria in questa grave pandemia è alto, troppo alto, riteniamo che a renderlo insopportabilmente pesante hanno contribuito i comportamenti non accorti e non adeguati alla gravità della situazione, per cui chiudiamo che si faccia chiarezza e si accertino responsabilità per siffatte condotte, è il minimo che bisogna fare per rendere onore e giustizia alle vittime. Esprimiamo nel contempo la nostra commossa solidarietà e vicinanza ai familiari dell'ispettore scomparso».