Carcere L'Aquila: via allo screening nei drive in

CGIL e FP CGIL: “plauso all'impegno sensibile della Prefetta de L'Aquila e vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, dopo nostre instancabili denunce e gridi di allarme. La lotta paga, sempre”.

Carcere L'Aquila: via allo screening nei drive in

La situazione alla Casa Circondariale dell'Aquila è seria ed in continua evoluzione. Undici i casi accertati positivi al contagio Covid19, tra poliziotti penitenziari ed un'addetta mensa, tenendo anche conto di un considerevole numero di lavoratori posto in isolamento fiduciario.

 

Già da alcuni giorni, CGIL e FP CGIL stanno rivendicando una dura e inarrestabile battaglia, inviando più esposti ed appelli alla Procura, ASL, NAS, Prefettura, Presidente Corte d'Appello, Sindaco ed Autorità politiche ed istituzionali varie, visto il possibile rischio focolaio all'interno del penitenziario aquilano che ha portato anche alla chiusura della mensa nei giorni scorsi, e poi successivamente essere riaperta.

 

A darne notizia sono Francesco Marrelli (CGIL L'Aquila), Anthony Pasqualone (FP CGIL L'Aquila) e Giuseppe Merola (FP CGIL Abruzzo Molise-Comparto Sicurezza) che, ancora una volta, evidenziano le rivendicazioni poste in essere, coinvolgendo costantemente la Direzione Generale e Sanitaria dell’ ASL 01 Aquila-Avezzano-Sulmona, considerato che i poliziotti penitenziari hanno dovuto effettuare test diagnostici a pagamento presso laboratori convenzionati.

 

Solo grazie all'apprezzabile e scrupoloso interessamento istituzionale della Prefetta dell'Aquila, nonché dell’Amministrazione Penitenziaria, sarà avviata un'attività di screening a mezzo un drive in, nei prossimi giorni ed in tre punti della Città, con la collaborazione di Esercito e Carabinieri.

 

«Solo così, finalmente, le lavoratrici ed i lavoratori potranno essere monitorati e si potranno scongiurare eventuali alterazioni nefaste per l'incolumità pubblica e penitenziaria continuano i sindacalisti  non dimenticando quanto è accaduto nei mesi scorsi in diverse RSA e senza tralasciare il preoccupante numero di detenuti e personale vario contagiato in diversi carceri del Paese. L'apparato penitenziario generale del Paese è abbastanza vulnerabile, presentando già delle precarietà logistiche e strutturali, per cui necessita di una maggiore attenzione e salvaguardia sia per i detenuti che per gli addetti ai lavoratori, e pertanto continueremo ad essere sentinelle vigili per la tutela della difesa collettiva.»