Che fine ha fatto Salvo Riina?

SECONDA PARTE. Salvo Riina non è l’unico esponente della famiglia che ha trasformato le proprie radici in un brand. La sorella Lucia, come documentarono Le Iene, le trasformò in un’occasione per aprire un ristorante. Le attività commerciali dell’altra sorella, Maria Concetta, sono finite, lo scorso 7 dicembre, sotto i riflettori.

Che fine ha fatto Salvo Riina?
Nella foto Salvo Riina (dal suo profilo facebook)
Che fine ha fatto Salvo Riina?

di Alessio Di Florio

Il silenzio intorno alla presenza in Abruzzo di Salvo Riina è stato spezzato solo a marzo 2019. Quando sui social, lui stesso, ha pubblicato alcune sue foto di fronte alla parrocchia di Casalbordino, sorridente dietro al banchetto dei vasi di fiori, venduti a scopo benefico. La mattina del 17 marzo, negli orari delle celebrazioni religiose. Nei giorni in cui le parrocchie e le associazioni ricordano don Peppino Diana (assassinato dalla camorra il 19 marzo 1994 in sacrestia, prima della messa).

Nei giorni successivi sono seguiti altri post, pubblicati dallo stesso Riina, con appelli a sostenere la fattoria di quella parrocchia. È  l’inizio di un’intensa attività social che, di fatto, si è interrotta a luglio. Tranne per alcune foto al mare ad agosto e (solo su instagram) le congratulazioni ad un neomelodico, autore di un disco dedicato a “Totò e Ninetta”. Perché dopo mesi di assidue pubblicazioni, quasi ogni giorno, di post di esaltazione del padre e della famiglia, di pubblicità del libro e altro, improvvisamente questo silenzio? Qualcosa impegna così tanto Salvo Riina da tenerlo lontano dai social?

Con un provvedimento definito “inusuale” dal suo stesso avvocato, Fabiana Gubitoso, legale tra gli altri di Leoluca Bagarella (fratello della madre di Salvo Riina) nel processo per la trattativa Stato-Mafia, di Arta Kacabuni detta Anila (raggiunta da un provvedimento di espulsione nell’ottobre 2018, accusata di reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale a favore dell’Isis), Vincenzo Stranieri (tra i primi boss della Nuova Sacra corona unita, di cui alcune fonti sostengono sarebbe stato tra i fondatori) e promotrice di “denunce” contro le condizioni del 41 bis e delle carceri (nel febbraio del 2017 visitò, con altri avvocati, anche la casa lavoro di Vasto), nel maggio scorso gli è stato revocato ogni provvedimento restrittivo e di vigilanza.

Secondo il legale dopo aver scontato la pena, nei casi come quello di Salvo Riina, il Tribunale stabilisce un periodo di sorveglianza speciale. Ma allora, considerato il livello del personaggio coinvolto e della sua famiglia e il precedente padovano come è stato possibile? Anche perché a Casalbordino risiedono persone con precedenti per traffico di droga, estorsione ed usura. Senza un regime di sorveglianza che, nei mesi scorsi, ha controllato Salvo Riina? Ha frequentato alcuni di questi personaggi o loro familiari?

La decisione del tribunale di Sorveglianza di Pescara è stata resa nota proprio il giorno del compleanno di Giovanni Falcone, il 18 maggio. Quello di Salvo Riina, ricade, invece il 3 maggio. E, come documentato da lui stesso su facebook e instagram, la comunità che lo ha accolto lo ha anche festeggiato con una bella torta. Una decorazioni a forma di libro. Ma non è l’unica assurda coincidenza di questi mesi. Tra un post di esaltazione della sua famiglia, un riferimento a Gomorra e Pablo Escobar (il cui figlio, intervistato anni fa, disse che il padre si era ispirato a Totò Riina…) e un’assidua pubblicità al suo primo libro ha lanciato anche aste online. Con la prima asta ha messo in palio una maglietta con la foto di un leone trionfante, con la seconda una cover per cellulari con la copertina del libro. Asta conclusasi il 19 luglio intorno alle 16:35, esattamente qualche minuto dopo l’esplosione della bomba che assassinò Paolo Borsellino e la sua scorta. Tra i tanti post di Riina Jr il più sconvolgente è quello del 30 marzo su instagram. Una foto che sembra richiamare lo stile della fiction Gomorra, in cui al centro campeggia il suo libro e ai lati un paio di manette e una pistola. Ma quel post è stato notato da chi di dovere?  

Salvo Riina non è l’unico esponente della famiglia che ha trasformato le proprie radici in un brand. La sorella Lucia ha aperto un ristorante. Le attività commerciali dell’altra sorella, Maria Concetta, sono finite sotto i riflettori il 7 dicembre scorso. Giorno in cui il Times in Inghilterra e La Stampa in Italia hanno reso noti i dati, su cui ha lavorato il consorzio di giornalisti Organized crime and corruption reporting project, sull’agenzia di servizi Formations House, specializzata nella costituzione di società su internet. Tra coloro che hanno usufruito dei servizi della Formations House un avvocato padovano coinvolto in un’inchiesta del 2015 sulla ‘ndrangheta e il gioco d’azzardo online, la Business Bank Italy Ltd che ha avuto tra gli amministratori Antonio Righi (condannato a 16 anni e 10 mesi nel 2017 e considerato dagli inquirenti riciclatore del clan di camorra dei Contini) e due volte Maria Concetta Riina, assieme al marito Antonino Ciavarello. Tra la fine di luglio e gli inizi di agosto Salvo Riina si è allontanato da Casalbordino. È tornato intorno alla metà di settembre, diventando un assiduo frequentatore della piazza del paese. Alcune volte intravisto con vari abitanti, altre volte con il factotum della fattoria sociale che l’ha ospitato. Tra fine novembre e inizio dicembre queste frequentazioni si sono interrotte. Si sarebbe nuovamente allontanato. C’è ancora molto da chiarire e sarà nostro dovere impegnarci per diradare le nubi e trovare risposte.

2/fine

 

La PRIMA PARTE è stata pubblicata venerdì 17 gennaio 2020

Il figlio del boss dei boss in Abruzzo.

E “Riina” diventa un brand