Che fine ha fatto «The Aderci’s PAN»?
Tra i tanti sospesi sulla sorte della Riserva di Punta Aderci c’è il Piano di Assetto Naturalistico. Da anni si parla di modificarlo ma, ad oggi, nulla è uscito dalle stanze di palazzo di città.
Il Piano di Assetto Naturalistico è uno dei principali strumenti per la gestione e la tutela di un’area protetta, regolamento principale e documento ufficiale nel quale si restituisce un quadro totale e dettagliato del territorio, delle sue ricchezze e delle regole che ne guidano la gestione. La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, ovviamente, non fa eccezione, in quanto è stato approvato dal consiglio regionale abruzzese nel settembre 2007 dopo l’adozione di diversi anni prima.
Come riportato nei giorni scorsi ci sono molti «cassetti» affollati che interessano anche l’area protetta vastese e tra questi c’è proprio la modifica del Piano di Assetto Naturalistico, in ballo da diversi anni ma finora rimasto confinato alle stanze di palazzo di città e la cui discussione appare ancora lontana. L’attuale assessore all’ambiente Paola Cianci ha istituito alcuni anni fa un tavolo di confronto con le associazioni ambientaliste e altri tavoli esistono con operatori economici e sociali.
La Riserva è sicuramente un importante presidio naturalistico ma è anche, e soprattutto, un luogo che coinvolge tanti operatori economici a partire dagli agricoltori che possiedono terreni all’interno dei suoi confini. Nessuno di questi portatori d’interesse, tuttavia, è stato ancora coinvolto.
A gennaio scorso il primo a sollevare pubblicamente la questione e a chiedere un confronto pubblico con i portatori d’interesse fu Stefano Taglioli, storico ambientalista vastese e coordinatore del Gruppo Fratino Vasto: «siamo intervenuti ma non c'è stato risposto niente» dichiarò Taglioli durante una conferenza stampa il 23 gennaio sottolineando l'esistenza di «voci e dichiarazioni a mezzo stampa» che fanno riferimento a possibili «deroghe urbanistiche all'interno del territorio della riserva che sembrerebbero pesanti e limitanti rispetto al precedente», «assenza di progetti ad hoc» e chiedendo «un confronto per dare il nostro parere su fatti concreti» e il coinvolgimento di tutti i «portatori d'interesse». A novembre scorso il gruppo consiliare del PD, per bocca del suo neocapogruppo Marco Marra (eletto alle ultime elezioni comunali con Sinistra Italiana per Vasto e approdato al PD dopo l’esperienza politica con Art1), inserì tra le priorità la «rivisitazione del piano di assetto naturalistico della riserva naturale di Punta Aderci».
Rivisitazione che dovrebbe nascere dal confronto tra i partiti che sostengono la giunta Menna, per poi approdare nella massima assise civica cittadina e al confronto con associazioni e operatori economici. Nove mesi dopo, però, non si è registrata nessuna notizia di evoluzioni e della modifica del Piano in questione non si hanno notizie pubbliche ufficiali. Una vecchia trasmissione per bambini su Rai Uno si chiedeva ad ogni puntata che fine avesse fatto la protagonista, se fossimo sceneggiatori televisivi o scrittori potremmo trasformare questa vicenda nel giallo dell'estate «Che fine ha fatto The Aderci's PAN?».
La questione è stata sollevata nelle scorse settimane Dina Carinci del Movimento 5 Stelle: «non sappiamo se in quest’anno l’Amministrazione abbia dormito, come spesso accade, oppure abbia trattato la questione nelle segrete stanze del Palazzo, come anche spesso accade – l’affondo della consigliera comunale - è comunque certo che i cittadini e le Associazioni ambientali siano stati tenuti fuori da qualsiasi discussione su un argomento di grande importanza ambientale ed economica. Sebbene sia assolutamente condivisibile che venga rivisto, specie al fine di creare lavoro nel settore del turismo ambientale – aggiunge Dina Carinci - le dichiarazioni di Marra lasciano intravedere scenari assolutamente da approfondire per le deroghe urbanistiche che potrebbero essere previste nel nuovo PAN; bene la revisione, bene la volontà di creare lavoro nel settore del turismo ma è fondamentale riuscire a coniugare le esigenze del territorio con le peculiarità della Riserva».
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle chiama direttamente in causa l’assessore all’ambiente Paola Cianci (Art1, dove ha condiviso l’esperienza politica con lo stesso Marra dopo gli anni trascorsi insieme in Rifondazione Comunista), sollecitata «a convocare un tavolo di confronto e di proposte, aperto alla partecipazione dei cittadini e delle Associazioni, per trattare approfonditamente sia la revisione del PAN, sia le caratteristiche e i limiti delle attività turistiche di servizio alla Via Verde della Costa dei Trabocchi». In quanto assessore all'ambiente e alle riserve, e quindi la più titolata ad intervenire e conoscere la situazione attuale, abbiamo chiesto dichiarazioni in merito a Paola Cianci via email il 5 agosto. Al momento della pubblicazione di quest'articolo non abbiamo avuto riscontro. Restiamo ovviamente a disposizione ad informare su eventuali repliche, dichiarazioni e dettagli nell'ottica di informare nella maniera più completa, oggettiva ed esaustiva i nostri lettori.