Covid e nuova polmonite: “Non vogliamo vedere un’altra gestione improvvisata, caotica e creativa”

L’intervento dei familiari delle vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesempreuniti

Covid e nuova polmonite: “Non vogliamo vedere un’altra gestione improvvisata, caotica e creativa”

Un nuovo virus proveniente dalla Cina e l’innalzamento dei casi di Covid19 in Italia sono il contesto in cui questo martedì 5 dicembre 2023 in Italia si tiene una cabina di regia straordinaria sulle vaccinazioni Covid e lo sciopero nazionale di medici e infermieri.

Roberto Burioni recentemente si è così espresso: "Abbiamo un virus che è contagiosissimo. C'è stata una totale rimozione, è come se il Covid fosse stato dimenticato”.

A questo proposito, commentano le recenti notizie di cronaca, i familiari delle vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesempreuniti: “Noi non ci siamo dimenticati di nulla. Da quasi 4 anni infatti ci battiamo per la verità e per avere giustizia per i nostri cari. Siamo gli unici ad aver creduto nel procedimento penale della Procura di Bergamo e a portare avanti il procedimento civile a Roma, dove Presidenza del Consiglio, Ministero della Salute e Regione Lombardia dovranno spiegare la loro impreparazione. Siamo inoltre stati gli unici che hanno continuato a fare memoria nonostante tutte le falle del sistema giudiziario e la volontà politica bipartisan in Italia di affossare la questione. Per questo motivo i nostri legali hanno coinvolto anche autorità giudiziarie internazionali”.

“Purtroppo oggi ci troviamo di fronte ad un Italia ancora impreparata, perché non è mai stata fatta un’analisi degli errori e delle lacune sia dal punto di vista della prevenzione che dei numeri di posti letto, operatori sanitari, scorte di dpi ecc. Tutti temi contenuti nel piano pandemico, uno dei capitoli della maxi inchiesta di Bergamo stralciato a Roma per cui recentemente è stata chiesta l’archiviazione dal Tribunale di Roma. Di fronte a questa ennesimo ostacolo alla verità non ci stiamo: per questo i nostro legali, anch'essi in prima linea da quasi 4 anni, presenteranno una memoria per dimostrare che il piano pandemico nazionale non era in fase di aggiornamento e per attribuire le varie responsabilità ad ex Ministri della Salute e tecnici”.

E proprio riguardo al piano pandemico “copia incolla” i familiari di tutta Italia sperano di “non vedere più un’altra gestione improvvisata, caotica e creativa” come scrisse Francesco Zambon nel report dell’OMS che gettò luce sulla gestione della pandemia.

"La richiesta di archiviazione di Roma dello stralcio sul piano pandemico è gravissima - commenta Consuelo Locati, familiare e avvocato del team legale - Sia perché ne siamo venuti a conoscenza tramite la stampa ma soprattutto perché tutte le evidenze dell'informativa della Procura di Bergamo, titolare dell'indagine, dimostrano che il piano pandemico non fosse in fase di aggiornamento e che l'Italia fosse totalmente impreparata. Cose peraltro dichiarate dagli stessi indagati sia nelle audizioni sia alla stampa. Inoltre abbiamo chiesto le motivazioni della richiesta di archiviazione ma non ci sono ancora state date".

“Se non possiamo far affidamento sulla giustizia, ci chiediamo inoltre a che punto sia la nuova Commissione parlamentare d’inchiesta - continuano i familiari - anche questo strumento previsto e garantito dalla legge, è stato più volte ostacolato dalle diverse forze politiche”.

“E infine - concludono -, siamo vicini al personale medico e infermieristico che oggi sciopera. Ogni provvedimento che penalizza medici e infermieri, i veri protagonisti della pandemia che hanno combattuto e combattono ogni giorno in prima linea, dimostra come dalle morti dei nostri cari non si sia imparato nulla e che la salute delle persone non è tutelata come previsto dalla nostra Costituzione. Qualcuno deve assumersene la responsabilità”.

 

 

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