Cresce la paura nel carcere dell'Aquila. Diversi poliziotti penitenziari positivi al COVID
CGIL e FP CGIL: «intervenga immediatamente il Direttore Generale ASL Roberto Testa. È inaccettabile che i lavoratori debbano effettuare tamponi a pagamento.»
Si stanno registrando, ormai da giorni, diverse positività da contagio COVID, presso la Casa Circondariale dell'Aquila.
A darne notizia sono Francesco Marrelli, Segreterio Generale della Camera del Lavoro CGIL L'Aquila e Giuseppe Merola della FP CGIL Abruzzo Molise che, già in data 20 ottobre, inviarono una diffida agli Organi sanitari ed istituzionali, affinché venissero effettuate attività di screening a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, visto che venti sono in isolamento fiduciario.
Nonostante le rassicurazioni pervenute dall'Assessorato alla Salute della Regione Abruzzo - continuano i sindacalisti - non sono stati avviati ancora protocolli di prevenzione, anzi i lavoratori stanno effettuando, in autotutela, tamponi a pagamento presso centri convenzionati.
«È del tutto inaccettabile e fuori luogo - aggiungono Marrelli e Merola - e noi daremo battaglia a questo scempio. Pur apprezzando gli interventi e le interlocuzioni con la Direzione e Comando dell'Istituto Penitenziario aquilano, i nostri lavoratori rivendicano un senso di abbandono da parte delle Autorità Sanitarie locali e noi presenteremo, a mezzo Uffici Legali, un esposto alla Procura della Repubblica.
In questo periodo storico così preoccupante, vista anche l'escalation delle positività accertate in Abruzzo e nell'intero Paese, i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici hanno diritto ad una sacrosanta tutela, considerata anche le già ataviche precarietà oggettive ed ambientali delle carceri - concludono con un forte grido di allarme - e pertanto il Direttore Generale ASL Roberto Testa avvii un impellente intervento accertativo.»