Dopo 45 anni Peppino Impastato fa ancora paura

La targa vandalizzata qualche giorno fa a Torino e Alpignano sono gli ultimi di una lunga serie.

Dopo 45 anni Peppino Impastato fa ancora paura
Dopo 45 anni Peppino Impastato fa ancora paura
Dopo 45 anni Peppino Impastato fa ancora paura

Peppino Impastato e il suo messaggio fanno ancora paura. Non c'è altro modo di spiegare i continui atti vandalici a murales e targhe dedicate a Peppino Impastato.

Si inizia nel 2002 quando ad Isnello il sindaco di Forza Italia fece rimuovere di forza il ceppo con inciso il nome di Peppino Impastato. La vicenda viene chiusa nel 2008 con l'installazione del ceppo si spera definitiva.

Si passa a Partinico dove nel 2002 viene “corretto” il murales nel liceo che frequentò lo stesso Peppino. Sempre a Partinico nel 2011 viene dedicata la via del Liceo a Peppino Impastato “solamente” dopo 3 anni di iter burocratico. Infine a Partinico, quest'anno, è stata vinta una battaglia, dopo 30 anni, per l'intitolazione di un edificio scolastico a Felicia e Peppino e non più a Santi Savarino, storico giornalista fascista e filo-mafioso per via del suo sostegno alle leggi razziali e la sua lettera di messa a disposizione, successivamente, al mafioso Frank Coppola.

Arriviamo a Cinisi paese di Peppino ma, purtroppo per qualcuno, anche di Gaetano Badalamenti. La via Peppino Impastato viene sostituita con una scritta su un adesivo in “Via Gaetano Badalamenti – vescovo”. Nel 2003 la facciata del negozio di Giovanni impastato, dove nel 1985 vennero uccisi due cani e un po' di anni dopo venne disegnata una croce, venne imbrattata con macchie rosse tipo sangue che gocciola,

L'associazione Peppino Impastato, in un comunicato avente come titolo “Da strascinaquacina a imbianchini”, scrivono:

“Ai nostri bravi imbianchini diciamo: Pentitevi. Per voi non c'è domani. Meglio pentirsi oggi da liberi che domani in carcere. Il vostro grande capo e padre spirituale non può nemmeno esservi grato e ringraziarvi, perché sta morendo. In prigione. In ogni caso, visto che siete così bravi a dipingere, possiamo cercarvi un lavoro”.

Sempre a Cinisi, nel 2003, è stato rimosso un murales dedicato a Peppino.

Sono successi diversi casi a Catania, Lecce, Mazara del Vallo, Terrasini e diverse città e paesi di tutta Italia. Non solo Italia ma anche all'estero, dove a Vienna è stata aperta una panineria con il nome dei panini dedicata a mafiosi e vittime di mafia e con delle didascalie assai bizzarre. Nel panino don Falcone, in riferimento al giudice morto il 23 maggio 1992, si legge:

“Sarà grigliato come un salsicciotto”.

In quello don Peppino, in riferimento a Peppino Impastato, si legge:

“Siciliano dalla bocca larga, fu cotto in una bomba come un pollo nel barbecue”

Si possono fare tantissimi esempi ma, l'unica cosa certa, è che tutt'oggi parlare di persone valorose, come Peppino Impastato, fa letteralmente ancora paura.

 

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