«Draghi, un manager di prima grandezza»

L'OPINIONE. «Il progetto complessivo di sviluppo del pianeta e i criteri di governo delle risorse collettive proprie del "sistema" al quale appartiene Draghi non sono i miei. Ho un'altra visione ed altri valori di riferimento. Ma per affermarli occorre una rivoluzione complessiva delle coscienze, una profonda metànoia. E i tempi per realizzare ciò sono lunghi.»

«Draghi, un manager di prima grandezza»
Il presidente Mattarella con Mario Draghi (fonte quirinale.it)

L'incarico a Mario Draghi è stato commentato in vario modo, più spesso con battute e slogan, sia tra coloro che sono entusiasti della persona, sia tra i suoi critici. Non ho mai apprezzato i tifosi, da qualunque parte stiano.
Tento di praticare, in ogni circostanza della vita, il metodo critico e il pacato discernimento.
Vado per punti.

1) Draghi è indubbiamente molte spanne al di sopra di tutti coloro che hanno tentato di governare il nostro Paese, quantomeno dal 2018 ad oggi.
Profonda preparazione economica, grande esperienza anche internazionale, indubbia autorevolezza nel rapporto con gli altri Stati.
In sintesi, è un manager di prima grandezza.
Basta leggere il suo curriculum vitae per rendersene conto.

2) A motivo della insipienza di larga parte della nostra classe politica Mattarella si è trovato dinnanzi a un bivio: governo istituzionale o elezioni.
Nelle sue dichiarazioni, sulle quali concordo, ha spiegato le ragioni per le quali le elezioni, almeno adesso, sarebbero una sciagura sotto diversi aspetti.

3) Draghi riuscirà nel compito affidatogli?
Me lo auguro, proprio per i motivi illustrati dal Presidente della Repubblica.

4) Detto questo faccio un passo avanti, o indietro, secondo i punti di vista.
Draghi è un rappresentante eccelso del sistema economico-finanziario che governa il mondo,
quantomeno quello occidentale.
Dal 2002 al 2005 ha ricoperto ruoli dirigenziali nella banca privata Goldman Sachs, nota per le sue spericolate attività, talora al limite del lecito.

5) Egli appartiene a determinate élites massoniche  nelle quali si concertano alcune fondamentali scelte politico-economiche a livello globale. Risulta iscritto alla loggia transnazionale "Three Eyes", nella quale è in buona compagnia.
Tra i tanti l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

6) Il progetto complessivo di sviluppo del pianeta e i criteri di governo delle risorse collettive proprie del "sistema" al quale appartiene Draghi non sono i miei. Ho un'altra visione ed altri valori di riferimento.
Ma per affermarli occorre una rivoluzione complessiva delle coscienze, una profonda metànoia.
E i tempi per realizzare ciò sono lunghi.

7) Rebus sic stantibus, dicono i giuristi, occorre essere realisti, e dire che oggi un governo Draghi può essere UNA soluzione, non LA soluzione.
La legislatura deve continuare, e a gennaio del 2022 è meglio che sia questo Parlamento, nel bene e nel male, ad eleggere ii nuovo presidente della Repubblica
Non oso immaginare se lo dovesse eleggere un parlamento nel quale Salvini e Meloni avessero la maggioranza.

8) Si potrebbero fare altre considerazioni, ma mi fermo qui.
Ho espresso una opinione, tra le tante possibili.
Il confronto è sempre aperto.

 

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