È morto Franz Beckenbauer: il più grande libero della storia del calcio

Il mondo del calcio continua inesorabilmente a perdere pezzi leggendari, il 7 gennaio si è spento Franz Beckenbauer. Aveva 78 anni.

È morto Franz Beckenbauer: il più grande libero della storia del calcio

Soprannominato “il Kaiser”, è stato il più grande giocatore tedesco mai esistito. Pochi giocatori possono vantarsi di aver inventato un ruolo o uno specifico modo di stare in campo:

Franz Beckenbauer è stato uno di questi, un libero o mediano all’occorrenza, che fungendo da ispirazione per le generazioni successive, ha svolto in campo un ruolo dominante e innovativo per il calcio dell’epoca.

Un concentrato di eleganza, tecnica, potenza e costanza, che fino ad allora non si erano mai visti nel rettangolo verde.

Nel 1966, a soli vent’anni, partecipò da protagonista ai mondiali che si disputarono in Inghilterra, che la sua Germania perse in finale.

Nel 1970, sempre con la nazionale tedesca, prese parte ai Mondiali in Messico, dove giocò per 120 minuti “la partita del secolo” contro l’Italia in semifinale. Rimase stoicamente in campo con una fasciatura, che dal braccio arrivava fino al collo, a causa di una lussazione alla spalla.

Successivamente, fu definito proprio lui il migliore in campo di quel 4-3 memorabile. Nel ruolo di libero, oltre a fare le fortune della nazionale, fu il leader del Bayern Monaco con cui riuscì a vincere tutto:

  • 5 Campionati tedeschi
  • 4 Coppe di Germania
  • 3 Coppe dei Campioni
  • 1 Coppa delle Coppe
  • 1 Coppa Intercontinentale

Sempre con la nazionale, dopo aver sfiorato il successo nelle due edizioni precedenti, riuscì a vincere il Mondiale del 1974, giocato in casa e due anni prima vinse pure l’Europeo.

Sia nel club, che in Nazionale, fu assistito dai suoi più celebri compagni, quali il portierone Sepp Maier, il terzino Paul Breitner, l’attaccante Gerd Muller, tutti grandi trascinatori come lui.

La sua immensa classe gli portò in dote due Palloni d’oro, nonostante fosse un premio raramente assegnato ad un difensore.

Dopo aver militato per tantissimi anni al Bayern, chiuse la carriera immediatamente dopo le esperienze all’Amburgo e ai Cosmos in America.

Appese le scarpe al chiodo, iniziò a coltivare l’ambizione di diventare allenatore e nel 1986, come commissario tecnico della Germania, arrivò secondo  ai Mondiali perdendo la finale contro l’Argentina di Maradona, sconfitta per la quale ebbe la sua rivincita quattro anni più tardi nei mondiali italiani, battendo proprio l’Argentina.

Con questo trionfo, entrò nella storia per aver vinto i mondiali sia da giocatore,che da allenatore. Nel 1996 divenne presidente del Bayern Monaco, collezionando tantissimi trionfi persino in questa veste. Restò in carica fino al 2009, per poi diventare presidente onorario del club.

È stato anche vicepresidente della federazione tedesca e presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali tedeschi del 2006.

La Germania intera piange il suo condottiero, l’eroe della “partita del secolo”.

immagine di copertina presa da Gazzetta del Sud