E' successo nuovamente: tre morti a Casalbordino

DOPO TRE ANNI COSA E' CAMBIATO? Nuova tragedia presso la Sabino Esplodenti. L'esplosione ha causato nuovi morti.

E' successo nuovamente: tre morti a Casalbordino
Ph Alessio Di Florio

"Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione". 

Mattarella

 

Dicembre 2020: incidente mortale nell'azienda di Contrada Termini: tre operai morti. La Sabino Esplodenti smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche.

In basso i link per leggere i nostri approfondimenti.

Settembre 2023: altri tre morti nell'incidente che si è registrato qualche ora fa. 

Le cause che hanno portato all'esplosione devono ancora essere accertate. 

Ecco la nota di Acerbo (Prc-UP): «di nuovo tre morti a Sabino Esplodenti, avevamo denunciato. Istituzioni responsabili».

La notizia di un nuovo incidente alla Sabino Esplodenti con tre morti mi riempie di indignazione e rabbia. Dopo circa un mese dall’esplosione del 21 dicembre 2020 che causò la morte di tre operai io e Augusto De Sanctis presentammo tre corposi esposti alla Procura della Repubblica di Vasto per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza che hanno contribuito all'apertura di un'inchiesta con il sequestro dell'azienda. E' pazzesco che con un processo imminente sulla precedente strage sia stata sciaguratamente consentita la riapertura con una procedura semplificata.

La Regione Abruzzo ha persino deciso di non assoggettarla alla procedura di VIA fermandosi al mero screening nonostante puntuali osservazioni di associazioni e della stessa Provincia di Chieti in cui si sollevavano pesanti8 questioni a cui non è stata neanche data risposta. 

Avevamo già denunciato la colpevole negligenza di tutte le autorità competenti, dalla prefettura al comune, per uno stabilimento che è classificato ad alto rischio sulla base della Direttiva Seveso ma è incredibile che si sia consentito di riprendere l'attività. Per dire, poco fa sono andato a controllare i siti WEB istituzionali di Prefettura e Comune e non sono riuscito a trovare l'obbligatorio Piano di Emergenza Esterno che tutti i cittadini dovrebbero conoscere in caso di criticità. Un documento fondamentale, che la Prefettura deve predisporre, da rinnovare e aggiornare ogni tre anni tanto è importante. Tra l'altro mi pongo una domanda: esiste?

Ricordo che anche tre anni fa avevamo riscontrato e segnalato questa assenza. Ci evitino lacrime di coccodrillo e comunicati di cordoglio la giunta, i partiti presenti in Consiglio regionale e i parlamentari abruzzesi che non hanno fatto nulla in questi anni o che magari si sono anche attivati per la riapertura. Politica e istituzioni sono corresponsabili di questa strage.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

Ecco la nota del Forum H20

Al di là delle indagini della Magistratura e delle eventuali responsabilità, tante domande da riproporre agli enti di valutazione e controllo dopo esposti e osservazioni.

Davanti a questa ennesima tragedia che ha coinvolto i lavoratori della Sabino Esplodenti dopo quella del dicembre 2020, dopo i tanti esposti e osservazioni da noi depositati e al di là di tutte le indagini che disporrà la Magistratura e delle relative eventuali responsabilità che dovessero emergere, ci viene spontaneo intanto riproporre quelle domande che in questi anni avevamo - inutilmente - posto agli enti che dovrebbero valutare e controllare il corretto funzionamento degli impianti a rischio di incidente rilevante.

In primis, al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale che con una decisione a nostro avviso sconcertante ritenne nel 2021 - per un impianto dove c'erano appena stati tre morti e con un indagine in corso per scorretta gestione dei rifiuti - di escluderlo dalla più approfondita procedura di Valutazione di Impatto Ambientale fermandosi al mero screening preliminare. 

Tutto ciò nonostante precise e puntuali osservazioni della S.O.A. - che meriterebbero oggi una lettura approfondita - e una nota della stessa Provincia di Chieti in cui testualmente si affermava che "non emerge un'indagine di qualità ambientale che evidenzi la compatibilità dell'attività con lo stato del suolo, sottosuolo e acque sotterranee."

La SOA, oltre a presentare foto aeree inequivocabili sui cambiamenti avvenuti negli anni nell'azienda senza che venisse attuata per tempo la V.I.A. (tanto da richiedere, ad avviso dell'associazione, di trattare la questione come una V.I.A. "in sanatoria" e postuma, con le relative sanzioni), ricordava al Comitato tutti gli obblighi sulla direttiva Seveso proprio sugli incidenti rilevanti, che per legge devono essere assolutamente integrati nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. 

Al punto 3 delle osservazioni l'associazione scriveva testualmente "3)Piano Emergenza Esterno (D.lgs.105/2015) Il documento non viene citato. Esiste?"

Al punto 10 scriveva "Coordinamento con la Direttiva Seveso ter. Ricordiamo che il D.lgs.105/2015 prevede uno strettissimo coordinamento tra le attività istruttorie/autorizzatorie/di monitoraggio e quelle di V.I.A. con continuo interscambio di informazioni. In tal senso, dalla documentazione depositata non si evince in quali delle forme previste della legge sia stato attuato nel concreto questo coordinamento, anche ai fini della partecipazione del pubblico e della trasparenza (principi cardine anche del D.lgs.105/2015). Ad esempio, sarebbe utile ai fini delle osservazioni e delle valutazioni poter consultare i verbali del CTR, dei sopralluoghi, delle esercitazioni ecc.

Valutazioni e domande rimaste senza puntuale risposta e che oggi riproponiamo.

Tra l'altro nei tre esposti sull'incidente del 2020 avevamo già sollevato quelle che a noi apparivano come evidenti incongruenze proprio sulle questioni attinenti la V.I.A. emerse fino ad allora. Non sappiamo come e se sono state approfondite in sede di indagini da parte della Procura di Vasto

Alla Prefettura di Chieti e al Comune di Casalbordino vorremmo chiedere qualche notizia sul Piano di Emergenza Esterno, documento centrale nella gestione dei rischi in caso di incidente. E' talmente importante che deve essere predisposto dalla Prefettura di Chieti con la partecipazione obbligatoria dei cittadini e aggiornato ogni tre anni per legge. Ovviamente una volta approvato deve avere massima diffusione. Abbiamo cercato nuovamente sui siti istituzionali di prefettura e comune e sui motori di ricerca senza esito. Non ci sono avvisi sull'avvio del procedimento né ci pare pubblicato. Esiste? 

Al CTR che diede l'ok al riavvio dell'impianto dopo l'incidente del 2020, vorremmo chiedere come ha verificato l'attuazione di tutti questi obblighi certo non secondari.

Attendiamo risposte, possibilmente con documenti e link.

Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per quanto avvenuto.
 

 

 

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