Ennesimo suicidio nelle forze dell'ordine

LE ULTIME PAROLE. «In questo caso, proprio per il rispetto del M.A. Beniamino Presutti che, purtroppo, ha fatto questa scelta definitiva, vogliamo evidenziare lo scritto che ha lasciato a tutti noi. Parole chiare che non lasciano dubbi sulla responsabilità di tale gesto. Parole che rispecchiano il vissuto di tanti che, per fortuna, non sono arrivati ad un gesto estremo.»

Ennesimo suicidio nelle forze dell'ordine

In questi anni abbiamo più volte trattato il disagio sul luogo di lavoro: abusi, prevaricazioni,  violenze ed altro. Lo abbiamo fatto sempre lontano da eventi suicidari, scelta dettata dal profondo rispetto verso chi prende una decisione del genere e verso i familiari che ne subiscono le conseguenze.

In questo caso, proprio per il rispetto del M.A. Beniamino Presutti che, purtroppo, ha fatto questa scelta definitiva, vogliamo evidenziare lo scritto che ha lasciato a tutti noi. Parole chiare che non lasciano dubbi sulla responsabilità di tale gesto. Parole che rispecchiano il vissuto di tanti che, per fortuna, non sono arrivati ad un gesto estremo.

Frasi come queste:
"Se sono arrivato a questo punto è perché nella Guardia di Finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale."; 

"dopo aver ottenuto il trasferimento a Viterbo, (dopo quasi 29 anni di servizio e innumerevoli domande presentate) sono stato destinato ad un settore di servizio completamente diverso, che non ho mai fatto, nonostante ci siano uffici, (sala operativa e sezione operazioni) alla stessa sede, in cui è previsto l’impiego di personale con la mia specializzazione (e’ vero che alcuni di essi sono al completo come numero di militari ma non tutti hanno la specializzazione per potervi operare e pertanto sono “abusivi”).",

danno un quadro complessivo di una situazione che è sfuggita di mano, situazione che oltre a danneggiare gli appartenenti al Corpo danneggia il Paese.

Non possiamo che chiedere le dimissioni immediate del Comandante Generale, il quale non ha mai avuto la sensibilità di ascoltare le nostre richieste, così come immaginiamo che non abbia ascoltato le richieste di altri Sindacati, finalizzate a prevenire tali fenomeni. 

Nel mentre valuterà la nostra richiesta di dimissioni, troverà il tempo per convocare Ad-horas tutti i Sindacati per realizzare strumenti concreti di dialogo? Lo speriamo vivamente per Noi, per i Colleghi e, soprattutto, per il rispetto dovuto a coloro che hanno deciso di togliersi il bene più prezioso: la Vita!


IL SEGRETARIO NAZIONALE
Pasquale VALENTE