Ergastolo ostativo. Parla Graziella Accetta mamma del piccolo Claudio Domino, ucciso dalla mafia

Oggi il piccolo Claudio non ha ancora giustizia e i suoi genitori non smettono di urlare il loro dolore, in particolare l’abolizione dell’ergastolo ostativo rappresenta per i parenti delle vittime della mafia una ennesima pugnalata inferta al cuore. Oggi più che mai siamo al fianco di queste persone e dei loro cari nel rimarcare che se non c’è pentimento nè collaborazione da parte di pericolosi mafiosi - che a breve potrebbero uscire dal carcere - ad essere sconfitti sono tutti i cittadini Italiani.

Ergastolo ostativo. Parla Graziella Accetta mamma del piccolo Claudio Domino, ucciso dalla mafia

Abbiamo raccolto l’ennesimo appello della mamma del piccolo Claudio Domino ucciso dalla mafia a soli 11 anni con un colpo di pistola alla testa il 7 ottobre 1986 mentre giocava per strada. Oggi il piccolo Claudio non ha ancora giustizia e i suoi genitori non smettono di urlare il loro dolore, in particolare l’abolizione dell’ergastolo ostativo rappresenta per i parenti delle vittime della mafia una ennesima pugnalata inferta al cuore. Oggi più che mai siamo al fianco di queste persone e dei loro cari nel rimarcare che se non c’è pentimento nè collaborazione da parte di pericolosi mafiosi - che a breve potrebbero uscire dal carcere - ad essere sconfitti sono tutti i cittadini Italiani.

Il sangue versato non lo si potrà mai cancellare e le verità non ancora venute a galla gridano giustizia. Una giustizia che verrebbe uccisa con la liberazione dei boss.

Per Graziella Domino: «La mafia è lo Stato dentro lo Stato, altra pugnalata alle spalle dallo Stato per tutte le Vittime Innocenti di mafia e ai cittadini onesti, che stato è uno Stato che non fa rispettare le Vittime ma fa rispettare i mafiosi assassini, che scende a patti con i mafiosi, che rispetta le richieste fatte nel famoso "papello" da Totò Riina, il sanguinario nonostante siano passati 29 anni, cosa non si vuol fare sapere al popolo.

Questo ci fa pensare che la trattativa tra lo stato e la mafia non è mai cessata, a chi si vuole tappare la bocca accontentandoli con l'uscita dalle galere, la Consulta da un anno di tempo allo stato delle banane "Italia" per mettersi in regola per i diritti umani degli assassini, perché devono avere una speranza di libertà nonostante non si siano mai pentiti: perché farli stare dentro 4 mura non è umano, perché il 4 bis e 41bis sono incostituzioniali.

Invece un bambino di 11 anni, sano e pieno di vita, ucciso e chiuso dentro quattro pezzi di legno sotto terra è costituzionale. Uno Stato che non fa rispettare le leggi e da permessi premi agli assassini è uno Stato che non avrà mai rispetto dal mondo. Uno stato che mette a rischio la vita dei suoi fedeli servitori è uno Stato assassino.

Una madre difende i suoi figli fino alla morte, lo stato nonostante il contributo di sangue già pagato  continua a mettere a rischio la vita dei suoi figli. Nessuno nega a questi assassini i diritti umani perché noi non siamo come loro, nonostante ci abbiano inflitto un dolore atroce.

Non vogliamo vendetta ma giustizia. La forza dell'uomo onesto è il rispetto della legge, la forza del mafioso è la violenza fisica e morale. Non facciamoli ritornare ad insanguinare le nostre strade, continuiniamo a lottare e chiedere giustizia per i nostri cari.»

 

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