«Fuori dal puzzo del compromesso»

Una sala gremita, tanti giovani, molto entusiasmo, persone in piedi curiose di ascoltare: inizia così l'assemblea nazionale di UNIONE POPOLARE che si è svolta a Roma, presso il The Hive Rome.

«Fuori dal puzzo del compromesso»

Molti gli interventi che si sono alternati sul palco.

Facce nuove, non la "vecchia politica", non i soliti noti, ma testimonianze di vita vera, di chi paga un prezzo altissimo dalle politiche economiche e sociali fatte da una classe dirigente sempre più lontana dai bisogni reali e che pone il profitto in cima alle priorità dell'azione di governo.

 

Cittadini, lavoratori, precari, rappresentanti del mondo civico, dell'associazionismo.

La voce forte e carica di passione degli studenti, il collettivo dei portuali di Genova, i no Tav.

La richiesta di pace è il filo che unisce l'assemblea, con un no deciso a tutte le guerre.

Così come netto è il no alle scelte del governo Draghi, alle politiche delle destre e ad un consociativismo, ormai trasversale, che porta il centrosinistra ad attuare le stesse scelte della destra.

Forte il richiamo ad una società più giusta e solidale per superare la sempre più diffusa povertà ed una crisi sociale devastante.

C'è la volontà di creare un'alternativa credibile, un fronte politico comune che non sia somma sterile di tante esperienze e simboli esistenti, ma una proposta innovativa per dimostrare che un altro mondo è possibile, così come è possibile un modo diverso di concepire la politica.

Significativi gli interventi di Moni Ovadia, attore e scrittore: "Dobbiamo combattere il Nato-fascismo e batterci per la liberazione della Palestina" ha detto, ricordando una delle realtà più difficili e dimenticate al mondo; e di Manon Aubry, co-presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde.

La Aubry ha raccontato la straordinaria esperienza elettorale in Francia, il grande successo di Mélenchon, la rinascita di una sinistra che tutti davano per sconfitta.

 

Punti di forza in questa affermazione della sinistra francese - spiega la parlamentare europea- l'aver coinvolto la società civile, presentato nuovi leader, presentare un programma di rottura, salario minimo ed età pensionabile a 60 anni i punti principali.

L'intervento del professore Angelo D'Orsi - uno dei protagonisti di questo nuovo soggetto politico - ha sottolineato l'importanza di un percorso dal basso, trasparente e democratico. Ha ribadito il deciso no alla guerra, sottolineando la responsabilità di un sistema dell'informazione falsato e non libero. Ha ricordato Julian Assange che - ha detto - " Per noi deve essere una bandiera".

Occorre denunciare l'ipocrisia dell'Occidente che si dichiara esportatore di democrazia, per poi arrestare ed isolare chi ne denuncia i reati.

Potere al Popolo, Rifondazione e il gruppo di Manifesta partecipano al progetto, aperto a chi si riconosce nei valori della Costituzione, dell'Antifascismo, della Pace, a chi vuole cambiare il Paese

Le conclusioni sono affidate ad un appassionato Luigi De Magistris. È solo la prima tappa di un cammino, ha detto, che ci deve vedere protagonisti. Un percorso che deve essere innanzitutto di ascolto, di partecipazione: occorre ritrovare cuore e mente per cambiare la politica.

"Dobbiamo suscitare emozioni", parlare ai delusi, a chi non vota, ai depressi, a chi non crede più.

Si definisce antifascista ed antisistema. L' ex sindaco di Napoli non parla di campo largo, ma di campo aperto: è necessario ascoltare chi vive ogni giorno i problemi del paese, convincerli a partecipare.

Occorre rimanere "fuori dal puzzo del compromesso" (dice ancora De Magistris), creare un'operazione che non sia solo politica, ma etica ed umana.

 

Un netto no a qualsiasi alleanza con il Pd, non si esclude un dialogo con il Movimento 5 Stelle, ma solo in caso di una netta rottura con il governo Draghi netta da parte del partito guidato da Giuseppe Conte.