Il fanatismo alza steccati e impedisce l'incontro tra gli esseri umani

Ha senso parlare di civiltà cristiana, di occidente cristiano, di cultura cristiana, di sociologia cristiana, di politica cristiana?

Il fanatismo alza steccati e impedisce l'incontro tra gli esseri umani

Alzarsi all'alba aiuta la riflessione.
Il fanatismo sta diventando la modalità prevalente nei rapporti sociali, politici e personali. Il fanatismo elimina ogni forma di confronto e spegne il dialogo. Il fanatismo alza steccati e impedisce l'incontro tra gli esseri umani.
E questo vale per tutti e per tutto.

Mi soffermo, brevemente, sul fanatismo di quanti si ergono a paladini della cosiddetta "civiltà cristiana", pronti a difenderla con ogni mezzo da qualsivoglia "contaminazione". Mi chiedo: ha senso parlare di civiltà cristiana, di occidente cristiano, di cultura cristiana, di sociologia cristiana, di politica cristiana?
Che senso ha in una società pluralista, sia di fatto che di diritto? Una società dove, per un'evoluzione irreversibile del costume e della tecnica, tutti dobbiamo necessariamente convivere con donne e uomini di idee diverse e di diversa fede? Cosa sono tutta questa cultura cristiana e questo occidente cristiano, in un mondo che si avvicina ai 7 miliardi di abitanti?

Ho posto interrogativi provocatori per affermare una personale convinzione.
Il cristianesimo non è elaborazione concettuale, non è sovrastruttura. Queste, spesso, generano divisioni.
Il cristianesimo è messaggio di Amore verso tutti gli esseri viventi, umani e no, e verso l'ambiente che ci circonda. Il cristianesimo è ispiratore di una nuova e rivoluzionaria antropologia. Il cristianesimo è una proposta di cambiamento radicale dei criteri interpretativi della realtà e dei rapporti.
Per il cristiano il senso della persona non è dato dalla funzione economica e dal ruolo sociale, ma dal suo esistere con gli altri, in una perenne tensione dinamica, per realizzare un progressivo perfezionamento dello stare insieme e una pienezza di comunione tra le persone.
In tutto questo per il fanatismo non c'è posto.

Si può non avere la fede, ed essere agnostici sulla esistenza di un Dio e di un mondo ultraterreno. Ma ciò non toglie che tutti possono accogliere tale proposta e cercare di tradurla in scelte e comportamenti concreti.
La vera rivoluzione parte dall'interno, dalla mente e dal cuore di ciascuno di noi. Ed essa alimenta la speranza del cambiamento.
Qualcuno potrebbe obiettare: tutte visionarie utopie di fine estate. Forse.
Ma sono esse che possono cambiare il mondo.

E poi, siamo certi che il richiamo cinico ad essere "realisti" non nasconda, talora, il timore di mettere in discussione se stessi?