«Il pronto soccorso non è più gestibile. Nemmeno il Prefetto si è interessato»

LA DECANDENZA DELLA SANITA’ MOLISANA. La denuncia di LUCIO PASTORE, direttore dell’UOS del “Veneziale” di Isernia: «Il problema principale che noi abbiamo negli ospedali e in tutti i servizi sanitari è la perdita di capitale umano. Se non hai medici non puoi far funzionare i servizi, non puoi far funzionare gli ospedali. Nel pronto soccorso di Isernia da undici medici del 2016 siamo arrivati ad essere cinque medici. Hanno continuato ad ignorare il problema». È partita la raccolta firme per chiedere l’intervento di EMERGENCY: «Noi chiediamo che ci sia una pressione affinchè venga autorizzata Emergency a venirci ad aiutare. Questo è il senso di questo appello, di questa raccolta firme. Facciamo in modo che gli ospedali e i servizi non chiudano. Come stanno messe le cose possono chiudere.»

«Il pronto soccorso non è più gestibile. Nemmeno il Prefetto si è interessato»

«Noi abbiamo un tipo di realtà, quella attuale, che è dominata da un unico pensiero che è quello neoliberista. Una dimensione della realtà che deve essere guidata da un darwinismo sociale, da una lotta continua tra gli individui». Comincia così la nostra conversazione con il dottor Lucio Pastore, responsabile del pronto soccorso di Isernia. Siamo partiti da lontano per affrontare il tema delicato della sanità pubblica regionale. «La società attuale si basa sul concetto della crescita. Per crescere devi stare male, devi desiderare sempre di più, devi competere con tutti e in tutti i campi. Il concetto base è l’accumulo delle ricchezze, del potere. In questa ottica e in assenza di pensieri alternativi ci troviamo in una realtà bloccata. Su due livelli: un livello ecologico. Esiste una problematica rappresentata da una progressiva distruzione delle risorse primarie del sistema.»

 

Il secondo livello?

«È rappresentato dalla distribuzione delle ricchezze. Masse di poveri e pochi ricchi. Tra queste azioni ci sta quella di ridurre i beni comuni in merci. Tra i beni comuni ci sta anche la sanità

 

 

A chi giova tutto questo?

«In realtà non giova a nessuno in senso generale. Ma solo a quei pochi che hanno la capacità di trarre vantaggio dall’accumulare ricchezze e potere. Tutto il sistema perde il carattere dell’equilibrio generale ma tende a concentrarsi sugli interessi di pochi. Lo abbiamo visto in Italia…»

 

Quando?

«Con la caduta del governo Conte, sostituito con un golpe costituzionale da Draghi. Nel momento in cui dovevano arrivare duecento miliardi dall’Europa c’è stata una tensione generale del capitale che ha radunato tutte le forze della comunicazione, tutte le altre forze imprenditoriali perché il governo Conte doveva cadere.»

 

Perché?

«Non si sentiva garantito dell’utilizzo di quei fondi da Conte e quindi hanno dovuto mettere Draghi. Questo è un esempio.»

 

Sono anni che questi concetti vengono espressi, lo stesso Pasolini negli anni Sessanta parlava di “consumismo”, “beni superflui che rendono superflua la vita”. Perché ancora non si riesce a capire questa questione?

«Perché è mancata una evoluzione di un pensiero di sinistra che andasse al di là di quelli che erano i canoni marxisti. In pratica la sinistra non è riuscita a coniugare una esigenza di distribuzione di ricchezza con un altro elemento, quello ecologico che è diventato sempre più pregnante nella società. Dopo la caduta del muro di Berlino c’è stata una netta regressione di tutta la capacità di azione della sinistra e non una capacità di evolvere il suo pensiero. Il limite di questa mancanza di pensiero è una mancanza di dialettica. Manca l’organicità di un pensiero alternativo.»

 

In tutto questo ragionamento dove possiamo collocare la pandemia che ha colpito l’umanità?

«La pandemia, probabilmente, è il prodotto di questa società. È sempre la molla della dimensione del profitto che fa generare i comportamenti “pericolosi”.»

 

Non abbiamo imparato la lezione dopo questa pandemia?

«In questo momento ci troviamo in una fase fluida perché dalla pandemia non siamo ancora usciti. Dai dati inglesi, la nazione che ha fatto più vaccinazioni, abbiamo una tendenza all’aumento dell’indice di infezione anche se sembra che non abbia la virulenza che aveva all’inizio. Però se si fa una comparazione con lo stesso periodo dell’anno scorso i dati sono peggiori. Nel giugno dell’anno scorso c’è stata una diminuzione della capacità di trasmissione del virus. Si spera che questo non si ripeta, si spera che queste vaccinazioni abbiano una capacità di proteggerci. Siamo tutti in fase sperimentale nella gestione di questa malattia.»

 

Restano gli stessi problemi denunciati in passato.

«Si sono ulteriormente aggravati.»

 

Lucio Pastore, direttore UOS pronto soccorso di Isernia (ph Paolo De Chiara) 

Cosa è successo?

«Il problema principale che abbiamo negli ospedali e in tutti i servizi sanitari è la perdita di capitale umano. Se non hai medici non puoi far funzionare i servizi, non puoi far funzionare gli ospedali. Per tutte le strutture che sono state chiuse, come Venafro, Larino e in gran parte di quello di Agnone, hanno utilizzato un meccanismo: il depauperamento del capitale umano per dire che quelle strutture non potevano rimanere aperte. Non c’è stata una vera scelta politica, si fanno morire per consunzione.»

 

Non è anche questa una scelta politica?

«Questa è una scelta politica. Non si vogliono prendere la responsabilità di dire “io chiudo una struttura”. Vogliono creare le condizioni per cui non possa sopravvivere. Quasi un fenomeno naturale…»

 

Il Forum in difesa della sanità pubblica regionale ha lanciato un allarme. C’è il rischio che gli ospedali pubblici possano chiudere in tempi brevi?

«C’è stata la lettera dei diciannove dirigenti medici di Termoli dove denunciavano la carenza di personale, i turni aggiuntivi che devono fare, la mancanza di medici. L’incapacità di poter gestire un ospedale in quelle condizioni. Nel pronto soccorso di Isernia da undici medici del 2016 siamo arrivati ad essere cinque medici.»

 

 

Che significa concretamente?

«Non riesci a gestire con questo personale i turni del pronto soccorso.»

 

Che succede se non si riescono a gestire i turni?

«Fino ad ora si è sopperito con le cosiddette attività aggiuntive: medici provenienti da altri reparti, dal 118, con i colleghi venezuelani anche se non conoscevano bene la lingua. Si riusciva a gestire in maniera precaria, arruffata. Attualmente, però, neanche questo è possibile perché il 118 sta in carenza, i reparti non possono dare una mano. In queste condizioni diventa difficile la gestione del turno del pronto soccorso. Sto denunciando questa problematica da più di due anni. Ci sono state lettere, ho scritto anche al prefetto di Isernia che non mi ha ricevuto. Ho scritto alla direzione generale, a tutti i soggetti interessati. Prima che venisse la pandemia stavamo organizzando una manifestazione di massa. Ci siamo dovuti bloccare per evitare problemi legati al Covid. Loro hanno continuato ad ignorare il problema.»

 

Perché avete chiesto l’intervento di Emergency “per tutelare la salute dei molisani”?

«Loro periodicamente fanno finta di fare dei concorsi, in questo caso hanno bandito un altro concorso. Però mentre va in porto ci saranno dei lassi di tempo abbastanza lunghi e noi non possiamo resistere. E quindi abbiamo chiesto che in questo spazio venisse qui, in Molise, Emergency ad aiutarci a gestire questi servizi per evitare che vadano incontro a chiusura. Quello che è successo in Calabria lo vogliamo anche qui. Perché Emergency venga qui deve essere autorizzata dalla presidenza del Consiglio. Noi chiediamo che ci sia una pressione affinchè venga autorizzata Emergency a venirci ad aiutare. Questo è il senso di questo appello, di questa raccolta firme. Facciamo in modo che gli ospedali e i servizi non chiudano. Come stanno messe le cose possono chiudere. Perché, probabilmente, vorranno cederli nella gestione mista con i privati convenzionati. Oggi non esistono alternative e serve una soluzione ponte prima dell’assunzione di personale.»               

 

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IL TESTO DELLA PETIZIONE:

 

SOSTIENI L'INTERVENTO DI EMERGENCY PER TUTELARE LA SALUTE DEI MOLISANI!

Il forum molisano a difesa della sanità pubblica di qualità, a causa della drammatica situazione in cui versano gli ospedali molisani regionali per mancanza di dirigenti medici, in particolare presso i pronto soccorso, con tutti i comitati aderenti, ha chiesto l'intervento temporaneo di Emergency, in attesa dell'espletamento dei concorsi.

Senza medici gli ospedali funzioneranno sempre peggio, fino a chiudere!

SI INVITANO TUTTI I CITTADINI A FIRMARE affinché i sindaci ed i prefetti, insieme ai parlamentari molisani, CHIEDANO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

L'AUTORIZZAZIONE ALL'INTERVENTO DI EMERGENCY IN MOLISE. EMERGENCY POTRÀ INTERVENIRE SOLO SE AUTORIZZATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI!

FIRMA QUI