Il rapporto pubblico-privato in Sanità

L'OPINIONE. «La regione Molise ha convenzionato una notevole quantità di posti letto con le strutture private. La regione con i suoi sei ospedali ed altre strutture, per i circa 300.000 abitanti, poteva tranquillamente non aver bisogno di convenzionare niente ai privati per rispondere ai bisogni dei suoi cittadini.»

Il rapporto pubblico-privato in Sanità
Lucio Pastore, direttore UOS pronto soccorso di Isernia (ph Paolo De Chiara)

La scelta di accreditare e convenzionare i privati é stata una scelta politica e non di necessità. Questi posti letto ceduti vengono usati, in gran parte, per creare una mobilità attiva, cioè vengono utilizzati da pazienti provenienti da fuori regione. In questo modo però si sottraggono posti letto e servizi ai pazienti molisani che hanno difficoltà ad avere possibilità di ricovero e cure. In questa situazione sono costretti ad emigrare fuori regione determinando una mobilità passiva di 100 milioni di euro.

La mobilità attiva delle strutture private genera un guadagno utilizzando i posti pubblici convenzionati. Questo guadagno va in massima parte a quei privati.

Quindi, con la sottrazione di posti letto e fondi al pubblico si determina una mobilità passiva a carico della regione. Con quegli stessi posti letto e fondi i privati generano una mobilità attiva con guadagni che vanno a finire in loro profitto. Ancora, come affermava il direttore generale Sosto, la regione anticipa alle strutture private i soldi che arriveranno in futuro dalle altre regioni per la mobilità attiva. I soldi che ritornano dalle altre regioni e che saranno incamerati dalla regione Molise sono gli anticipi che la regione fa ai privati e non sono soldi in più incamerati.

Oltre ai fondi destinati dai bilanci regionali bisogna anche considerare gli extrabudget dei privati che implicano un accantonamento di fondi che la regione deve fare. Dai calcoli fatti sui dati riportati dal pos di Frattura, dove erano riportate le tabelle dei movimenti finanziari, si arrivava a cedere ai privati circa il 40% del fondo.

Come sempre ha affermato Sosto, in un articolo quando era direttore generale, gli anticipi della regione alle strutture private sono una voce strutturale che non permette di uscire dal debito e dal commissariamento.

Nonostante la chiusura di ospedali, servizi, riduzione del personale, il debito è sempre presente da più di 13 anni. Se si facesse una seria analisi dell'origine del debito e del suo permanere, forse si capirebbe un pò meglio cosa non và nella gestione della sanità.

Una simile analisi sarebbe necessaria anche se si azzerasse il debito da parte dello Stato con un decreto Molise. Infatti, conoscendo e correggendo le ragioni del debito, si eviterebbe di generarne altro subito dopo l'azzeramento.

Lucio Pastore

 

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