Il volto dell’inganno

Il volto dell’inganno

“Il volto dell’inganno” di Vincenzo Capretto è un thriller inquietante e adrenalinico, che riesce a tenere alta l’attenzione del lettore grazie a una scrittura ritmata e scorrevole e a una trama perfettamente cesellata in ogni dettaglio, compreso l’inatteso e sconvolgente epilogo. È un romanzo che dosa bene la tensione e i momenti di riflessione, e che gioca con i generi letterari, andando a toccare ora il thriller, ora l’erotico, ora il drammatico.

 

Punto forte dell’opera è la caratterizzazione dei personaggi: ognuno di loro è delineato con estrema cura, ed è reso vivo e tridimensionale nella complessità delle sue emozioni e soprattutto nella sua vertiginosa evoluzione. Dai coniugi insoddisfatti e pieni di segreti Beatrice e Alessandro Mariani, al narcisista e freddo calcolatore Ricardo Juan Jimenez, passando per la tormentata e paranoica Greta Kuznetsova, ogni personaggio si rivela a poco a poco, calando le propria maschera e svelando la vera natura che si celava appena sotto la superficie; le dinamiche di relazione variano drammaticamente e si scoprono conflitti interpersonali profondi, che nascono dalle loro paure più intime e che fanno vacillare il loro già precario equilibrio psicologico.

 

In un’escalation di colpi di scena, di pianificazioni machiavelliche e di rivelazioni agghiaccianti, l’opera riflette sulla fragilità della mente, sulla natura ingannevole dell’essere umano e soprattutto sulla malsana sete di potere, una tematica estremamente attuale ai nostri tempi, in cui bisogna sempre dimostrare di valere più degli altri, a qualunque costo. Specialmente nelle dinamiche di coppia dei coniugi Mariani è presente un’estenuante lotta di potere che non si esaurisce solo nell’annoso confronto uomo/donna, ma si estende a tutte le sfere della vita privata e pubblica, andando a minare le fondamenta della loro relazione. Beatrice e Alessandro vivono il conflitto come unico motivo di eccitazione in un’esistenza altrimenti piatta e deludente, e di esso si nutrono fino ad esaurirsi, fino a prendere decisioni aberranti che, con la loro forza distruttiva, vanno a coinvolgere tragicamente anche tutti gli altri personaggi della storia. E alla fine non rimangono che macerie là dove poteva esserci un rifugio sicuro, che la sete di vendetta, l’ossessione malata e l’ambizione più sfrenata hanno demolito pezzo dopo pezzo.

 

«Era lì; ferma, immobile. Le mani ancora sporche di sangue. Una dura lotta appena terminata… i segni sul corpo. Lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi sbarrati. Neppure comprendeva dove si trovasse e che cosa fosse successo. I bagliori provenienti dall’esterno rimbalzavano sui muri illuminando a tratti quel che restava di integro nella stanza. Si sentiva come quella stanza. In subbuglio. Si era sempre sentita come quella stanza».

 

SINOSSI DELL’OPERA

L’apparente tranquillità della famiglia Mariani è sconvolta dall’arrivo della tata Greta Kuznetsova. Dietro un pallido sorriso si nasconde una donna cupa e misteriosa che inizia ad avere comportamenti sempre più strani. Nulla sarà come prima, anzitutto per Beatrice, la padrona di casa, una splendida donna viziata che proverà a essere mamma e moglie modello, ma le sue continue frustrazioni la porteranno a cedere al suo lato oscuro. In quel vortice di pulsioni inarrestabili finisce anche il marito Alessandro, dirigente di una casa farmaceutica, che pur di raggiungere i suoi obiettivi di carriera appare disposto a tutto. Un farmaco per la cura del cancro diventerà il simbolo della brama di ricchezza, in una lotta senza esclusione di colpi in cui nessuno sarà immune alla seduzione del potere.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Vincenzo Capretto (Napoli, 1979) è un militare della Marina. È inoltre giornalista pubblicista e collabora come redattore per la testata sportiva online Footballweb e per la rivista online di profilo economico-finanziario Kompetere Journal. “Il volto dell’inganno” (Dialoghi, 2020) è il suo romanzo d’esordio.