Inaccettabile la limitazione temporale della Commissione sugli abusi

TERZA PARTE. Pubblichiamo la lettera aperta al presidente della CEI Zuppi dell’avvocato Giuseppe Lenzi, Coordinatore Rete Giustizia per i Diritti(di Cittadinanzattiva 1^Municipalità Napoli).

Inaccettabile la limitazione temporale della Commissione sugli abusi
fonte wikipedia

Immagino che nei fervidi anni di intensa attività pastorale, alla guida della diocesi bolognese, i Suoi parroci Le abbiano narrato, se onesti e leali, delle chiese solitamente vuote, delle particole che irrancidiscono nelle pissidi, del vino che inacidisce nelle ampolle, dei confessionali in vana attesa di penitenti che evaporano ogni giorno di più, perché persuasi dell’inutilità di narrare i propri peccati a chi ne occulta dolosamente a centinaia, dei fumi dell’incenso sostituiti da quelli delle muffe.

Pare che il vuoto nelle chiese non interessi nessuno. E così sarà almeno fino a quando la rarefazione dei fedeli non si concretizzerà in quella degli oboli. Poi, forse, si correrà ai rimedi per evitare che le chiese diventino un conclave perenne: “chiuso per mancanza di fedeli”.

Abbia fede: ci si arriverà, se non si deciderà, hic et nunc, di fare pulizia di tutti gli scandali che sommergono la chiesa; a cominciare dal liberarla dai pedocriminali in tonaca.

In tale ottica, le Sue affermazioni, che sembrano annunciare un incomprensibile ulteriore “disimpegno”dall’esigenza di un’assoluta trasparenza in un’azione risolutiva di bonifica - dalla pedocriminalità nella chiesa- giustificano la delusione per la modestia dei contenuti della Sua prima “uscita in diretta nazionale TV”: il 25 giugno u.s.

Abbiamo ascoltato, sbalorditi le Sue espressioni che hanno comunicato, urbi et orbi, che Ella avrebbe preso contezza “del fenomeno dal 2000 al 2021, pubblicando un primo report nazionale il 18 novembre (2022). Non andremo indietro al 1945, perché il periodo 2000-2021 è quello che ci riguarda. Non possiamo fare un report su 80 anni, ma si andrà a valutare con esattezza questi 20 anni che coinvolgono tutti noi”.

Non si comprende l’assoluta arbitrarietà di quello spazio temporale così minimo rispetto alla vastità (epocale) del fenomeno noto da almeno un cinquantennio.

Tale inaccettabile limitazione temporale è in netto contrasto con i proponimenti espressi dal Papa (1) il 29 aprile u.s. Le è sfuggito questo particolare o presume di poter stabilire tempistiche curiali diverse dal quelle papali?

Mi permetto rammentarLe questi suoi proponimenti:

“Ascolto, ricerca e proposte. Questo anno sarà di ascolto “del popolo di Dio nella maggiore ampiezza e capillarità possibili

+ Matteo Maria Card. Zuppi, Arcivescovo di Bologna

Bologna, 10 settembre 2021, Memoria di S. Maria della Vita

 

La maggior parte dei VIOLATI nel corpo e nell’anima sono ancora vivi! Vivorum meminerimus!

Gli abusati anni ’50 non hanno forse il medesimo diritto all’ascolto AMPIO e CAPILLARE al pari di quelli del 2022?

E secondo quale criterio si decide di dedicare attenzione ad alcuni e sottacere su altri? Èstata per caso stilata una “graduatoria”preferenziale degli abusati?

O ve ne è una privilegiata degli “abusatori” d’antan che si preferisce mettere al riparo da sanzioni fino ad oggi mai comminate?

Sa bene che la legge dello stato che La ospita, essendo Ella cittadino vaticano, stabilisce, all’art.609 del C.P.

Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessualihttps://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-iii/sezione-ii/art609bis.html - nota_12105 è punito con la reclusione da sei a dodici anni.

Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessualihttps://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-iii/sezione-ii/art609bis.html - nota_12107:

1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fattohttps://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-iii/sezione-ii/art609bis.html - nota_12108.

e inoltre che

la vittima di maltrattamenti in famiglia non ha limiti di tempo per sporgere denuncia, trattandosi di reato procedibile d’ufficio.

 

Può quindi ben immaginare quanto sia miseranda la decisione (ex mons. Paolo Bianchi) che nega la possibilità di accogliere denunzie per violenze subite ante 2000.

Violenze che sono di una gravità incommensurabilmente più grave, dei pur criminali, maltrattamenti in famiglia sempre perseguibili.

 

Giuseppe Lenzi

 

PRIMA PARTE https://www.wordnews.it/violenze-inaccettabili-nauseabondo-il-disconoscimento-delle-autorita-curiali

SECONDA PARTE https://www.wordnews.it/i-reati-compiuti-da-preti-pedofili-non-possono-mai-andare-in-prescrizione