«Intervenite per tutelare ed aiutare Raimondi»

LA LETTERA AL NUOVO SINDACO DI PALERMO. «La storia di questo suo concittadino mi ha particolarmente colpita, per la forza ed il coraggio (ce n'è voluto tanto) che lo hanno guidato fino alla denuncia di chi lo teneva sotto scacco con la richiesta del tristemente noto "pizzo"».

«Intervenite per tutelare ed aiutare Raimondi»

«Per un artista come me a 61 anni è umiliante chiedere. Come responsabile della mia famiglia ho il dovere di farlo, di sperare, di avere fiducia nel prossimo e non mollare mai. Anche quando sembra tutto finito. A casa mia manca di tutto. Io da tempo nemmeno mi curo, dato che gli integratori sono a pagamento. 

La cosa piu tragica è che chiedi aiuto a chi mette le foto di Falcone e Borsellino, a chi dice che è con Di Matteo. E cosa fa? Non solo si cancella ma ti blocca.

E' da pensare che tutta questa antimafia che si vede in giro è una presa in giro. Io ci metto la faccia, rischio la vita ogni giorno. Eppure ho fatto il mio dovere come tanti altri amici miei, vittime di mafia. Non immagginate nemmeno cosa si passa e cosa significa soffrire. Vergognatevi.

Sono stanco di questa specie di antimafia. A Palermo le dodici associazioni che fine hanno fatto?   

Mi vogliono morto e forse ci riusciranno.»

Bennardo Mario Raimondi

A seguire la lettera inviata da una cittadina di Brescia, indirizzata al nuovo sindaco di Palermo, in sostegno di Bennardo Mario Raimondi. 

 

Egregio sindaco dott. Roberto Lagalla,

sono una cittadina bresciana che, per vari motivi, è venuta a contatto con un suo cittadino, il signor Bennardo Mario Raimondi. La storia di questo suo concittadino mi ha particolarmente colpita, per la forza ed il coraggio (ce n'è voluto tanto) che lo hanno guidato fino alla denuncia di chi lo teneva sotto scacco con la richiesta del tristemente noto "pizzo".

Ha denunciato anche i mandanti, da quel momento, a poco a poco si è trovato solo.

Abbandonato dalle istituzioni, da amici e parenti, le ripercussioni che si devono affrontare quando si denuncia la mafia, non sono solo quelle che più facilmente immaginiamo. So che recentemente il Sig. Raimondi ha provato a contattarla, senza alcun risultato tangibile da parte sua. Non sta cercando la carità, VUOLE LAVORARE. 

Sta svendendo TUTTOGLI STAMPI  FATTI A MANO DA LUI ( IN QUARANT'ANNI DI ONESTA ATTIVITA')  SVENDE PERSINO IL TAVOLO SU CUI LAVORAVA.

Possibile mai che si facciano incontri, GIUSTISSIMI, per sensibilizzare la gioventù su questo annoso tema e poi si lasci solo chi ha fatto ciò che le istituzioni raccomandano riempiendosi la bocca e talvolta le tasche.

Posso solamente lontanamente immaginare, quali e quanti siano i problemi irrisolti, lasciati dalla precedente amministrazione, ma non può essere sempre una scusa, l'essere totalmente immerso nei problemi che la sua carriera comporta, non puo' far si che si dia meno valore ad una vita umana.

La prego di intervenire al più presto, ridando dignità a chi ha cercato attivamente di fermare la mafia, prima che sia troppo tardi e che il sig. Raimondi arrivi ad un gesto estremo.

Nella speranza che abbia letto (o chi per lei) fin qui, ciò che le ho scritto.

Le porgo distinti saluti.

Patrizia Bianchini

 

 

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