Intervista al fumettista Franco Sacchetti di Linda Maggiori sul più «devastante spettacolo dopo il Big Bang»/1

Altri non l’hanno pubblicata, noi lo facciamo. Perché nella libertà di stampa crediamo realmente e la pratichiamo ogni giorno.

Intervista al fumettista Franco Sacchetti di Linda Maggiori sul più «devastante spettacolo dopo il Big Bang»/1

L’Italia è il Paese delle celebrazioni e della retorica, delle commemorazioni e delle alte proclamazioni. Libertà di stampa, libertà di qua, libertà di là. Lo sentiamo proclamare ad ogni pié sospinto, ad ogni occasione.

Tra gli Stati, mentre nella classifica mondiale si precipita anno dopo anno, in cui la giornata mondiale per la libertà di stampa conquista più cerimonie e pennacchi al mondo. E si celebrano i grandi giornalisti uccisi, ammazzati, del passato. Apri i social e le frasi, i post, le immagini piovono come non ci fosse un domani.

La stampa non può essere soggetta a censura, una frase roboante e straordinaria, allarga il cuore per quanto è forte ed importante. Poi irrompe la realtà, la vera realtà, la verità reale. Che è ben altra cosa. Ben pochi paesi del cosiddetto “occidente civilizzato” censurano e silenziano la persecuzione contro Assange come l’Italia, per fare un esempio.

La verità e il giornalismo vanno militati scrisse qualcuno, vanno concretamente praticati e non solo declamati. Noi cerchiamo di farlo ogni giorno, realmente, ogni volta che possiamo. Quest’intervista è stata rifiutata, considerata non interessante (scomoda e dava fastidio? A chi e perché?).

Noi, credendo, praticando e militando che la “stampa non può essere sottoposta a censura”, che la “libertà di stampa” esiste e va costruita e realizzata la pubblichiamo. Ognuno legga, approfondisca e si crei un pensiero. La pubblichiamo nel pieno rispetto della libertà di espressione dell’autrice, la giornalista indipendente Linda Maggiori, e dell’intervistato, il fumettista vastese Franco Sacchetti.

Il più (devastante) spettacolo dopo il Big Bang...

Intervista a Franco Sacchetti

 

Franco Sacchetti è architetto e fumetttista, attivista ambientale da decenni. Ha pubblicato diversi libri, raccolte di fumetti e di poesie  a sostegno di cause di ambiente. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo "Fratini d'Italia" (TerraNuova Edizioni), dedicato "a tutti quelli che condividono la trincea con gli esseri viventi sul fronte dell'estinzione".

Nel 2020 a un anno dal devastante tour di Jovanotti nelle spiagge, esce il suo report a fumetti scaricabile gratuitamente "A CHI JOVA BEACH TOUR - cronache di ordinario delirio dalle nostre spiagge".

 

Perché questa passione per il fratino?

Il fratino è un uccellino meraviglioso, fa una tenerezza incredibile, difficile non innamorarsene quando lo si conosce. Depone le sue uova mimetiche nella sabbia proprio quando inizia la stagione balneare, con i lavori di aratura delle spiagge, e questo mette particolarmente a rischio i suoi nidi. Per la sua attitudine alla corsa è soprannonimato il Beep Beep delle spiagge, e già poche ore dopo la schiusa delle uova, i pulcini sono in grado di tenere il passo dei genitori. Tuttavia, impiegano circa un mese per riuscire a volare, e spesso rimangono vittime dell'assalto alle spiagge. Ne sono rimaste poche migliaia in tutta Italia, è una specie protetta tutelata dalla Direttiva comunitaria, oltre che da ordinanze e regolamenti balneari a livello regionale e comunale. Soprattutto, è la specie bandiera di un ecosistema, che comprende altre specie nidificanti come il corriere piccolo o la tartaruga marina,  e un popolo di insetti delle spiagge, come la Cicindela, o lo Scarabeo stercorario, anch'essi a rischio di estinzione.

 

Che danni ha fatto e farà il Jova Beach Party?

I concerti sulla spiaggia, soprattutto se prevedono di accogliere decine di migliaia di persone, presuppongono un livellamento totale dell'arenile per renderlo una sorta di stadio, e l'azzeramento di ogni forma di vita lì presente, a cominciare da piante pioniere e insetti. Dopo i concerti del 2019, 250 ornitologi italiani riuniti a Napoli nel XX CIO, Congresso Italiano di Ornitologia, hanno approvato all'unanimità una "Risoluzione sull'impatto dei grandi eventi sul Fratino", condannando i concerti negli habitat di nidificazione, e chiedendo che "non vengano svolti grandi eventi negli ambienti costieri naturali o con residua naturalità". Nonostante questo, nonostante tutte le proteste, le pile di esposti nelle Procure di mezza Italia, nonostante l'eco mediatica negativa, che a Jovanotti ha alienato le simpatie di una buona fetta del suo pubblico, ripropongono il loro Tour esattamente così com'era nel 2019, come fosse un “format” intoccabile, con grande spudoratezza, e direi senso d'impunità.

 

Durante il primo Beach tour nel 2019, avete provato a mediare?

Nessuno di noi attivisti, in quel dicembre 2018, quando fu annunciato il tour, si aspettava un simile livello di violenza. Portare fino a 40 mila persone sulle spiagge, sbancando tutto con l'occupazione del suolo fino all'ultimo cm, superava anche le nostre peggiori previsioni. Come esponenti di associazioni ambientaliste e comitati territoriali di tutta Italia, provammo a mediare, visto che il tutto era (ed è) spalleggiato dal WWF, provammo a ricondurre alla ragione gli organizzatori, a ridurre i numeri, spostare i concerti in luoghi meno sensibili...ottenendo poco o nulla. Quando abbiamo visto schiere di ruspe, camion e trattori livellare ettari e ettari di ambienti dunali protetti, siamo rimasti sgomenti, è stato un vero atto di guerra contro la naturalità delle spiagge, oltre che una sospensione della legalità. E come sempre accade, la guerra è fatta anche di propaganda, mistificazione. Le nostre spiagge sono state travolte da un vero tsunami di ipocrisia e opportunismo. Iniziarono a dire che al contrario era un evento green, anzi l'evento più green di tutti, parlarono della più grande campagna popolare sul tema della plastica mai realizzata. L'attacco coinvolse anche il mondo dell'ambientalismo italiano in toto, che Jovanotti definì  "più inquinato di una fogna di Nuova Delhi" e Donatella Bianchi, allora come oggi presidente del WWF, invece di chiedere scusa e tentare di ricucire i rapporti con quelli che dovrebbero essere i suoi naturali compagni di battaglia, ha preferito dare ragione a Jovanotti, negando ogni evidenza, pur di proseguire la collaborazione con questo ariete mediatico del greenwashing. Pensate che i trattori Landini erano fra gli sponsor nel 2019. Una vergogna assoluta per il WWF, che ha sempre promosso la pulizia manuale degli arenili.

 

1.continua