«Io sono Rita» arriva in Brasile

Dal 22 Agosto la storia di Rita Atria arriverà anche in Brasile grazie al Consolato italiano di Curitiba.

«Io sono Rita» arriva in Brasile

Le storie viaggiano, raggiungono persone e paesi che sembrano lontani, con la voce, la testimonianza, la scrittura, l’impegno e le gambe di chi assume su di sé la responsabilità di narrarle fino in fondo, alla ricerca della verita. La storia di Rita Atria viaggia da tempo, per le piazze, nelle scuole, in molte parti del nostro paese.

In questo ultimo anno ha viaggiato ancor di più attraverso il libro-inchiesta scritto da Giovanna Cucé – giornalista della Rai -, Nadia Furnari – co-fondatrice e vicepresidenta dell’Associazione – e Graziella Proto – direttora de Le Siciliane -, per far emergere quello che non è mai stato cercato, chiesto, investigato e scritto sulla storia scomoda della giovane testimone di giustizia Rita Atria, che, a soli 17 anni, si è ribellata al potere politico-mafioso, raccontando tutto ciò di cui era a conoscenza e fornendo un contributo rilevante al lavoro del giudice Paolo Borsellino.

Rita Atria, che fu abbandonata da quelle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei, lasciandola, invece, in balia di un vuoto che colpevolmente avvolge la fine di questa giovanissima donna ribelle, indirettamente la settima vittima del massacro di Via D'Amelio.

Ora la storia di Rita viaggia “oltre”, varca l’Oceano, approda in Sud America, grazie all’impegno della professoressa Paoletta Santoro, a capo del Lettorato di Lingua Italiana nel più antico ateneo del Brasile, l’Università Federale del Paranà.

La storia di Rita arriva nelle istituzioni, arriva nelle università non come racconto narrativo, ma come storia che impone confronti, riflessioni, domande. Una storia che in questi anni è stata uno specchio per lavorare sui nostri pregiudizi e sulla capacità di sapere ascoltare e supportare modelli di sviluppo sociale e culturale.

Ringraziamo tutte le Istituzioni che hanno voluto evidenziare la condivisione di questo nuovo viaggio e ringraziamo la giornalista Giovanna Cucé per il suo instancabile impegno per la Verità e la Giustizia che si traduce in quello che il giornalista Giuseppe Fava chiamava "senso etico del giornalismo".

 

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Il libro con «documenti inediti, interviste importanti, dichiarazioni dei familiari di Rita, pagine di diario e tanto altro» e «che crea nuovi scenari intorno al suicidio di Rita Atria» anticipa l'editore Rosario Esposito La Rossa. Associazione Antimafie Rita Atria: «è il libro-inchiesta che ricostruisce la sua storia scomoda, tutto quello che, in trent’anni, non è mai stato cercato, chiesto, investigato, scritto. Rita Atria, la ragazzina colpevolmente abbandonata dalle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei anche perché sotto tutela».

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