L'INQUIETANTE VICENDA DEL POTERE GIUDIZIARIO

Vi sono anche le mele marce, ma queste, se scoperte, vengono sempre processate e condannate dai loro stessi colleghi. L'autonomia e l'indipendenza dei magistrati, garantite dalla Carta Costituzionale, vanno difese senza tentennamenti o ambiguità.

L'INQUIETANTE VICENDA DEL POTERE GIUDIZIARIO
Foto di Stefan Keller da Pixabay v

Una bufera ha coinvolto la magistratura associata e il CSM. Sono emersi rapporti ambigui di alcuni magistrati con determinati politici, e sono stati intercettati dialoghi poco encomiabili finalizzati alla spartizione di nomine ed incarichi.
Tipica atmosfera da intrighi di palazzo.
L'opinione pubblica è giustamente scossa, e perde fiducia nell'operato dei giudici. Il momento è difficile, e proprio per questo è necessario recuperare chiarezza ed equilibrio.

Le reazioni emotive, isteriche, o ancora peggio strumentali, come sempre, non giovano. Innanzi tutto va respinto con forza il tentativo di coinvolgere tutta la magistratura italiana: essa, nella stragrande maggioranza, è composta da giudici preparati ed onesti.
Nella mia lunga esperienza professionale ho conosciuto centinaia di magistrati e posso affermarlo con cognizione di causa.

Soggetti soltanto alla legge, come afferma l'art.101 della Costituzione. Certo, vi sono anche le mele marce, ma queste, se scoperte, vengono sempre processate e condannate dai loro stessi colleghi. L'autonomia e l'indipendenza dei magistrati, garantite dalla Carta Costituzionale, vanno difese senza tentennamenti o ambiguità.

Sono un fondamento essenziale dello Stato di diritto, e garantiscono la libertà e la democrazia. Pertanto vanno respinti i possibili tentativi di quanti, nel mondo politico, vogliono approfittare di questo difficile momento per riforme che limitino le prerogative costituzionali della magistratura. Detto questo, non vi è dubbio che alcune riforme vadano fatte. In particolare per quanto attiene al meccanismo di reclutamento e formazione dei giudici, ai criteri di nomina e assegnazione degli incarichi, al sistema di elezione del CSM.

Una ulteriore riforma va prevista in relazione alla degenerazione delle correnti e alla magistratura associata.
Le questioni sono tante e serie. Per affrontarle occorrono persone altrettanto serie, ragionevoli ed equilibrate.
Lo so, in giro non ve ne sono molte. Ma non perdo la speranza.
Come novelli Diogene, mettiamoci alla ricerca!