La Città possibile

La Genova degli anni 80-90 tra de-industrializzazione, lotte per ambiente e sviluppo sostenibile raccontata attraverso la figura del sindacalista Franco Sartori.

La Città possibile

Il docufilm “Franco Sartori - La città possibile è un vero capolavoro e ne consiglio vivamente la visione (link al trailer) per poter comprendere cosa avvenne a Genova e, similmente in molte città industriali in Italia in quel decennio in cui venivano a radicarsi molti fattori della crisi del nostro presente.

Il documentario - la cui proiezione a Roma avverrà questo pomeriggio, mercoledì 19 aprile alle 17:30 a SCENA in via degli Orti D’Alibert 1 - ripercorre le trasformazioni del ponente genovese tra gli anni Ottanta e Novanta attraverso l’impegno sindacale e politico di Franco Sartori (1941-1996) : la Genova degli anni 80-90 si proponeva già come  una città segnata delle crisi delle grandi fabbriche, del porto, dall’inquinamento, dall’assenza di politiche industriali dove, contemporaneamente, emergono nuovi soggetti politici come il Comitato Salute e Ambiente delle donne di Cornigliano, e un uomo come Sartori che vede nel Ponente il laboratorio da cui ripartire per costruire una nuova stagione di sviluppo per la città. 

La città possibile immaginata da Sartori è quella che non consuma il territorio, ma mette al centro lo sviluppo sostenibile, investe sui nuovi lavori, sui nuovi saperi, vede le contraddizioni non come ostacoli ma come risorse. 

Una sfida, un progetto di comunità troppo avanti per quegli anni, che non viene compreso appieno né dal sindacato né dal PCI che vedono nel sindacalista genovese un’anomalia. Il rapporto sempre dialettico con quelli che erano i punti di riferimento politici e sindacali, non impediscono però a Sartori, quando torna a Genova nel 1982, dopo una lunga trasferta romana, di dare impulso alla Camera del lavoro del Ponente che diventerà il principale luogo di elaborazione cittadino.

Quanto si è realizzato della Genova di Sartori emerge attraverso il racconto di sei testimoni d’eccezione che hanno vissuto quel periodo e hanno conosciuto e lavorato con il sindacalista genovese: lo storico Luca Borzani, Antonio Caminito, sindacalista e segretario FIOM dal 1999 al 2019, Leila Maiocco, responsabile del Centro Civico di Cornigliano dal 1985 al 2000, punto di riferimento delle donne del Comitato Salute e Ambiente e compagna di Sartori, il senatore Andrea Ranieri, segretario CGIL Liguria dal 1989 al 1996, Uliano Lucas, fotoreporter conosciuto per i suoi reportage sul mondo del lavoro e delle migrazioni che ha fotografato la Genova degli anni 80 e 90 e Igor Magni, segretario della Camera del lavoro di Genova.

Interverranno, inoltre,  Fiorella Farinelli, Osservatorio Nazionale Integrazione Studenti Stranieri, Paolo Masini, Presidente Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Andrea Ranieri, Direttore della rivista Luoghi Comuni, Francesca Re David, Segretaria Nazionale Cgil, Vincenzo Vita, Presidente Archivio audiovisivo del Movimento operaio.

Coordina il giornalista Marino Bisso. Saluti di Natale Di Cola, Segretario Generale CGIL Roma e Lazio. 

L’incontro (a ingresso libero) è organizzato da Leila Maiocco, una delle protagoniste del docufilm.

Per quanto riguarda il materiale filmico, oltre alle interviste e alle immagini girate ex novo del Ponente genovese di oggi, sono stati utilizzati filmati e fotografie da molti archivi, tra questi quelli della Fondazione Ansaldo, dell’Archivio Storico della Camera del lavoro di Genova, della CGIL Roma, del Centro Civico di Cornigliano, delle Teche Rai, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), del Technopole Sophia Antipolis, Cedex - France e poi dagli archivi privati di Pietro Perotti, Pier Milanese, Roberto Schiaroli e Uliano Lucas.

Il documentario - disponibile in italiano e in inglese su Distribuzioni dal Basso, piattaforma per il cinema indipendente- è stato auto prodotto dagli autori con il contributo della Camera del lavoro di Genova e dello SPI Cgil Liguria.