La discesa verso il basso non ha limiti

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «In questi mesi il "buon" Gianfranco ha brigato molto perchè si giungesse alla sua indicazione. Su di lui spendo qualche parola in più. Innanzitutto mi piacerebbe che spiegasse ai siciliani com'è finita quella brutta vicenda di droga che vide coinvolti alcuni suoi collaboratori quando, anni fa, lui era viceministro all'economia in uno dei tanti governi Berlusconi.»

La discesa verso il basso non ha limiti

Mi riferisco, in particolare, alla scelta del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana da parte del centrodestra. Fatto fuori Musumeci, anche per trame interne al suo partito, si era puntato su Stefania Prestigiacomo. Giorgia Meloni ha messo il veto poichè, qualche anno fa, aveva osato recarsi su un gommone, assieme a parlamentari del PD, per verificare le condizioni di alcuni migranti salvati dal naufragio.

La solidarietà e la pietas non fanno parte del DNA della "cristiana" Giorgia.

Quindi si è passati a Renato Schifani, già indagato per rapporti con la mafia e poi prosciolto, ma attualmente imputato per rivelazione di segreto d'ufficio in uno dei tanti processi collegati al "caso Montante". Schifani è durato poco. Pare che adesso si punti su Gianfranco Miccichè.

In questi mesi il "buon" Gianfranco ha brigato molto perchè si giungesse alla sua indicazione. Su di lui spendo qualche parola in più. Innanzitutto mi piacerebbe che spiegasse ai siciliani com'è finita quella brutta vicenda di droga che vide coinvolti alcuni suoi collaboratori quando, anni fa, lui era viceministro all'economia in uno dei tanti governi Berlusconi.

Acqua passata? Lo spero. Però, da un possibile Presidente della Regione, esigiamo assoluta trasparenza.

Infine un ricordo personale. Ricordi, Gianfranco? Erano i primi anni '90. Tu coordinatore regionale di Forza Italia, io deputato regionale e componente della Commissione Antimafia. Durante un dibattito in aula sul tema dei rapporti tra mafia e politica, nel corso del mio intervento affermai che il tuo partito era il nuovo referente politico di Cosa Nostra.

Lesa maestà! Mi hai querelato alla Procura della Repubblica di Palermo dimostrando, peraltro, la tua ignoranza. Non sapevi che lo Statuto Speciale della Regione, della quale vorresti diventare Presidente, prevede la immunità per le opinioni espresse in aula dai deputati. Ma ancora dovevi studiare. Spero che in tutti questi anni lo abbia fatto.

Venni comunque interrogato da un PM e spiegai le ragioni del mio intervento, indicando alcuni elementi di prova.

Chiuso il verbale, mi congedai. Il PM, adesso in pensione, mi raggiunse nel corridoio e mi disse: "chiederò l'archiviazione a motivo della immunità. Ma, nel merito, devo dirle che lei ha ragione. Risulta anche al mio ufficio".

Non doveva, ma sentì di farlo. La condanna di Dell'Utri e altri processi sono stati, poi, ampia conferma. Gianfranco, sono passati quasi 30 anni, tu avrai dimenticato, ma io no.

Ricordo tutto, e so tanto. Se sarai tu il candidato del centrodestra formulo fervidi auspici affinchè tu NON VENGA ELETTO!