La giovinezza non lascia spazio alla negatività

da MOLFETTA. «Chi ha detto che non si può fare amicizia ai tempi del COVID-19? Prima del coronavirus, il peggior nemico ormai di tutti, era il nostro "Io" quello con cui proprio non volevamo fare i conti. Lo evitavamo, lo ignoravamo, lo calpestavamo. Ebbene, è giunta l'ora di conoscerlo». 

La giovinezza non lascia spazio alla negatività

Ciao Antonio, 
la giovinezza non lascia spazio alla negatività neanche ai tempi del coronavirus perché, come dice Kafka, "possiede la capacità di vedere la bellezza".

I piú non solo si chiederanno dove risiede, ora, la bellezza, ma si domanderanno cosa ci sia da vedere in un momento come questo, in cui la visuale sembra limitarsi a quello che c'è al di fuori della propria finestra. Ma quello che molti non sanno è che ci sono finestre più profonde, nascoste in tutto quello che non ci godremmo, probabilmente, se non restassimo a casa. 

La prima finestra è quella sul mondo, che non possiamo esplorare con i nostri occhi, ma di cui possiamo avere un'esperienza "di seconda mano" altrettanto saliente grazie ai media. Questa finestra comprende tutto il personale sanitario che in questa situazione si sta prodigando più che mai per portare avanti l'incommensurabile dono della vita e tutti coloro che si stanno adoperando, in ogni settore, per limitare il contagio. 

La seconda finestra è quella sulla creatività, che sta investendo anche coloro che credevano di non esserne padroni. Tutti noi, fondamentalmente senza accorgercene, ci stiamo rivelando creativi, perché non sopportiamo l'idea di rinunciare alla normalità e stiamo vivendo nel tentativo di (ri)costruirla in tutti i modi. Il che sembra avvenire con successo: il mondo non sembra essersi fermato, sembra essere "solo" cambiato

La terza finestra è quella sugli altri, le stesse persone di cui, in troppi momenti della nostra vita, abbiamo creduto di non aver bisogno. Soltanto ora che siamo distanti abbiamo capito che non potremmo vivere senza chi ci dà ogni giorno un riflesso di noi stessi. 

La quarta ed ultima finestra,infatti, è proprio quella su noi stessi. Chi ha detto che non si può fare amicizia ai tempi del COVID-19? Prima del coronavirus, il peggior nemico ormai di tutti, era il nostro "Io" quello con cui proprio non volevamo fare i conti. Lo evitavamo, lo ignoravamo, lo calpestavamo. Ebbene, è giunta l'ora di conoscerlo. 
Mi piace pensare che, quando tutto questo sarà finito, ognuno di noi, grazie a queste finestre, avrà almeno quattro nuove consapevolezze:
- ogni ruolo è fondamentale per la società
- la creatività è un'ancora di salvezza
- l'altro è un "altro Io"
- Io sono un altro

L'unica cosa da fare, adesso, è di restare a casa, poi tutto sarà diverso, tutto sarà più normale.

Ciao Antonio e grazie di avermi ascoltata,
a presto Sara.

Molfetta, Puglia.