La magia di Colapesce nella delicata versione di Raffaele La Capria

La magia di Colapesce nella delicata versione di Raffaele La Capria

"Cola era un ragazzino come tutti gli altri,
ma gli piaceva starsene a mare dalla mattina alla sera. Un giorno la madre,

che era un po’ strega, gli aveva gridato: ‘Pesce devi diventare!’
E piano piano, Cola cominciò a sentirsi pesce...”

"Senza farselo ripetere due volte il ragazzino scomparve sott'acqua. Passò un minuto, due minuti, tre minuti ma il ragazzino non compariva a galla. Il capitano e i marinai si guardavano in faccia increduli."

La leggenda di Colapesce è tra le più antiche e più diffuse leggende mediterranee. Raccontata da generazioni di nonni ai propri nipoti, tramandata in diverse, fantastiche versioni in tutto il sud d'Europa.

 

Raffaele La Capria (Napoli, 1922) è uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento. Sceneggiatore, traduttore, autore di romanzi e saggi, ha spesso posto al centro delle sue storie la città natale, lasciata in gioventù per trasferirsi a Roma, e l’amore per il mare. Come in questa favola, pubblicata per la prima volta nel 1974, in cui racconta alla figlia Alexandra, che ancora non sapeva leggere, il mito dell’uomo-pesce, che da secoli si tramanda in tutto il sud Europa.

 

Vincenzo Del Vecchio (Caserta, 1989) si è laureato in architettura con una serie di illustrazioni ispirate a Le città invisibili di Italo Calvino. Dal 2017 si occupa di illustrazione a tempo pieno lavorando nel mondo dell’editoria e non solo. Insieme a Marino Amodio ha già pubblicato con Gallucci gli albi illustrati Terraneo, Gli abitanti delle nuvole e Alva che rubò le stelle.