«La merce-denaro ha preso il posto di ogni ideale»

Il superfluo ha sostituito ogni elemento fondante della profonda identità. Egli condiziona un ampio numero di persone che spesso restano immature, fornendo modelli culturali e di comportamento da assimilare in fretta, e che non consentono alcuna pacata riflessione. Tutto ciò ha una ricaduta anche nella vita politica.

«La merce-denaro ha preso il posto di ogni ideale»
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La scuola e la società attraversano una crisi profonda, anche perchè sono sempre meno i Formatori, gli Educatori, i Maestri. Essi sono stati progressivamente sostituiti dagli "influenzer". I primi hanno il compito di guidare l'allievo verso la scoperta di sé, della propria irripetibile identità e a valorizzarla.
Possiedono l'etica della conoscenza, e la trasmettono nel rispetto della libertà altrui, in modo semplice e umile, con metodo critico e laico.
Sono testimoni del loro tempo, e trasmettono al contempo la sintesi del pensiero di coloro che li hanno preceduti.
Contribuiscono alla crescita di persone adulte.

Ma oggi il loro posto è stato preso dagli "influenzer". Essi non hanno alcunchè da insegnare. Invitano alla omologazione acritica nel presente, seguendo le mode e i modelli più condivisi.
L' "influenzer" ha un profilo sui social che utilizza per creare contenuti che pubblicizzano un prodotto. Egli ha lo scopo di vendere un marchio, attraverso il quale propone uno stile di vita e lancia mode a meri fini commerciali.
La merce-denaro ha preso il posto di ogni ideale.
Il superfluo ha sostituito ogni elemento fondante della profonda identità. Egli condiziona un ampio numero di persone che spesso restano immature, fornendo modelli culturali e di comportamento da assimilare in fretta, e che non consentono alcuna pacata riflessione.

Tutto ciò ha una ricaduta anche nella vita politica.
La democrazia viene di fatto svuotata, perchè si abbassa il livello del confronto e del dibattito. Tutto tende a semplificarsi fino a diventare banale. Vince chi urla di più, chi propone un marchio utilizzando solo slogan.

Scrive Gustavo Zagrebelsky: "La democrazia dei grandi numeri ha bisogno non di Maestri ma di persuasori, non di guide dello spirito ma di tutori per il successo, non di inquietudini ma di torpore, non di dubbi che aprono sul presente e sul futuro ma di pregiudizi che li chiudono".

 

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