La Paura fa 41 bis

Abbiamo mai riflettuto della  guerra che in Italia  è stata combattuta intorno al regime del 41bis? Si perché di guerra si è trattato.

La Paura fa 41 bis

È cronaca di questi giorni che il mondo anarchico tramite il detenuto Cospito ha riportato al centro del dibattito politico l'invenzione di Giovanni Falcone (che poi come sappiamo nel corso di questi ultimi 30 anni è stata di gran lunga indebolita a suon di riforme politiche bipartisan).

Terrorismo e mafie che parlano, che si alleano sugli stessi obiettivi, coaudiuvati, finanziati, aiutati, da settori oscuri dello Stato, da figure misteriose. Talvolta sono stati i servizi deviati (deviati rispetto a cosa sarebbe una legittima domanda), altre volte la P2 che ha influenzato e diretto il terrorismo nero e rosso ed il mondo anarchico negli anni 70 e 80. Nulla di nuovo.

Poi è arrivata la Falange Armata, insieme al periodo degli attacchi alle Coop e ai misteri della Uno Bianca (tutt'altro che risolti).

La Falange, un'entità misteriosa, presa sottogamba da chiunque, che ha portato ad infiniti delitti con indagini (legittime e sacrosante) condotte a compartimenti stagni. Stragi, depistaggi, rivendicazioni e poi l'oblio. A tal proposito è utile alla lettura un saggio uscito pochi mesi fa "La falange armata - storia di un golpe sconosciuto che ha ridisegnato l'Italia" di Spinosa e Mengoli.

Nel 1992 arrivò il 41 bis, invenzione di Giovanni Falcone (da tenere legato all'art.4 del regime penitenziario e alla legge sui pentiti tanto voluta dal Giudice e bistrattata da chiunque gli stesse intorno), il cui decreto venne approvato dopo la sua morte. Subito il mondo parastatale composto da Cosa nostra, 'ndrangheta, Falange, anarchici, ha iniziato a spingere lo Stato verso un allentamento sistematico di tale provvedimento.

Il 41 bis  era nel "papello" di Totò Riina, era oggetto della trattativa Stato-mafia (che le sentenze ci dicono c'è stata, e non fu un invenzione di qualche magistrato giustizialista come vogliono farci credere i giornali mainstream).

Sempre la Falange nei suoi comunicati pretendeva l'abolizione del 41bis, arrivando così ad un forte elemento in comune con la volontà di allora di Cosa Nostra.

Abbiamo avuto Capaci con tracce strane vicino al cratere e strani misteri (un elicottero senza insegne che viaggiava poco prima della strage, un rullino di un giovane fotografo giunto prima delle forze dell'ordine e mai più ritrovato, guanti con tracce di DNA femminile, numeri di un'utenza del Sisde lasciati lì vicino, un'indagine parallela su un probabile "doppio esplosivo" aggiunto da "altri") .
Poi la strage di Via d'Amelio, il furto dell'agenda rossa (non per mani mafiose), poi le bombe del 1993  (tutte stragi anticipate nella lettera di Elio Ciolini datata 1991, chi se la ricorda? E a nome di chi parlava questo strano veggente dall'interno del carcere di Sollicciano?) e gli omicidi ai carabinieri tra il dicembre 93 e gli inizi del 1994. Poi la tregua.

Bombe strane, figure ignote, vittime strane ("ci stiamo portando appresso morti che non ci appartengono" dirà il pentito Gaspare Spatuzza) donne con capelli castani e biondi a caschetto (in alcuni comunicati la stessa Falange Armata confermava la presenza di donne nel loro commando), commissioni antimafia che recentemente accertano di esplosivi "rafforzati" da "altri" e rivendicazioni falangiste non accuratamente prese sul serio.
Cosa nostra e 'ndrangheta e che mirano agli stessi risultati, insieme a continue rivendicazioni falangiste.

Ma anche il mondo anarchico è sempre stato attento su questi temi: le bombe del 1993 cosa hanno rappresentato se non un attacco sistematico allo Stato e al 41 bis che vedeva uniti sotto lo stesso tetto le volontà del mondo di Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita, Falange, anarchici e pezzi deviati dello Stato?
Alla fine il 41 bis rimane quell'obiettivo su cui ruota intorno il biennio più sanguinoso della storia repubblicana recente, quello del 1992-1994.
Anche nel '93 gli anarchici erano contro il 41 bis. Così come tutte le mafie, la Falange e "gruppi internazionali"ad essa legate (si pensi alla scuola 'Hyperion').

Oggi tocca a Cospito, che non parla a nome suo (a nome di chi lo fa?). Il mondo anarchico è in subbuglio, ancora il 41 bis come obiettivo, come è sempre stato. Si minacciano attentati in nome dell'abolizione del 41 bis. Nulla di nuovo neanche stavolta.

Nel frattempo l'ultimo boss latitante è stato preso, o si è consegnato. L'ergastolo ostativo è preso d'assalto, sia da boss stragisti mai pentiti, sia da sentenze europee che non conoscono il "mondo" mafioso come lo conosceva un Giovanni Falcone e un Paolo Borsellino. Occorre comunque che il Parlamento ponga dei correttivi alla materia, come la Consulta ha sottolineato nel 2020.  

Oggi siamo arrivati a questo.                   

L'oblio su certi fatti recenti è rimasto, il mondo è cambiato, Cosa nostra ci dicono che è sconfitta, certi ambienti che preannunciavano stragi e attentati sono caduti nel dimenticatoio, ma il 41 bis continua ancora a fare paura e sistematicamente viene attaccato, ammorbidito e preso d'assalto sia dal mondo politico, sia dal mondo terroristico-mafioso, sia da quello parastatale. Nulla di nuovo sotto il sole. Chissà se un giorno tutti questi fatti potranno essere legati insieme attraverso una lente di ingrandimento che li racchiuda tutti. O forse no. Forse è meglio rimanere nell'oblio, nel mistero e ragionare per compartimenti stagni , come sempre si è fatto e che fa comodo a tanti.

In tutto questo, una domanda è d'obbligo: lo Stato che cosa farà?

 

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