«La testimone di giustizia ha diritto ad avere accesso agli atti inerenti le misure di protezione»

«La ricorrente ha promosso ricorso la TAR Lazio con il patrocinio degli avvocati Vincenzo Iacovino e Vincenzo Fiorini, impugnando l’avverso il silenzio e chiedendo l’ostensione dei documenti richiesti.»

«La testimone di giustizia ha diritto ad avere accesso agli atti inerenti le misure di protezione»

La ricorrente, testimone di giustizia, ha premesso di essere sottoposta a programma di protezione soggetto ed esame periodico da parte degli organi competenti, al fine di valutare l’adeguatezza del dispositivo di sicurezza in atto, in rapporto all’esposizione a pericolo dell’interessata.

In tale quadro, la ricorrente ha lamentato criticità e disagi nelle modalità esecutive del dispositivo di sicurezza, precisando di aver inviato, richiesta di accesso agli atti via pec, indirizzata alla Prefettura di Roma – Ufficio Territoriale del Governo ed alla Commissione Centrale, con cui ha chiesto la visione e l’estrazione di copia di tutta la documentazione inerente le misure di protezione e tutela adottate in suo favore”

Tale istanza non è stata riscontrata dall’amministrazione e, scaduto il termine di legge, la ricorrente ha promosso ricorso la TAR Lazio con il patrocinio degli avv.ti Vincenzo Iacovino e Vincenzo Fiorini, impugnando l’avverso il silenzio e chiedendo l’ostensione dei documenti richiesti.

Il TAR, riconoscendo l’interesse a ricorrere, in ragione della condizione personale di testimone di giustizia della ricorrente e della diretta incidenza di tali documenti sulla sfera giuridica della stessa, ha ordinato alle amministrazioni resistenti, ciascuna per la parte di competenza, di consentire l’accesso ai seguenti atti: “provvedimento che dispone il programma definitivo di protezione predisposto nonché il provvedimento con il quale è stato interrotto il servizio di accompagnamento degli operatori fissi in altre regioni”.