Legalità: protagonisti i giovani studenti catanesi

Che cosa avviene dopo una denuncia anti estorsione e antiracket? Quale percorso deve affrontare un testimone di giustizia? Denunciare è un atto di gran valore, indispensabile per bloccare il massiccio dominio delle mafie nella nostra società

Legalità: protagonisti i giovani studenti catanesi
Legalità: protagonisti i giovani studenti catanesi

Gli alunni di tre scuole etnee, l’I.T.I.S “Francesco Redi” e il liceo Scientifico “Giusti” di Belpasso (CT), l’Istituto Comprensivo “De Amicis” di Tremestieri Etneo (CT) e il liceo scientifico “Boggio Lera” di Catania, hanno preso parte alla manifestazione Da sempre Più di prima, svoltasi il 25 gennaio 2020 a Catania al Cinema LoPo’. Organizzata dalla casa di produzione cinematografica Cinemaset e dall’Associazione Antimafia e Legalità, la kermesse ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti grazie alla Fondazione La città invisibile, che, insieme all’avvocato Enzo Guarnera, durante una serie di incontri, li ha stimolati e sensibilizzati sul tema della denuncia anti estorsione e antiracket

È stato, infatti, questo il tema dell’evento: che cosa avviene dopo una denuncia anti estorsione e antiracket? Quale percorso deve affrontare un testimone di giustizia? Denunciare è un atto di gran valore, indispensabile per bloccare il massiccio dominio delle mafie nella nostra società, nonostante gli inceppamenti che talvolta vi sono da parte del sistema di protezione dei testimoni stessi.

Il tema della denuncia è stato trattato con questo spirito positivo, motivazionale da parte di Paolo De Chiara nel suo libro “Io ho denunciato”, ispirato ad una storia vera, dal quale è stato tratto il film omonimo prodotto da Cinemaset, con la regia di George Cash.

I ragazzi hanno potuto assistere alla prima nazionale del film e alla presentazione del romanzo di De Chiara in un contesto del tutto inedito, in cui la formazione alla legalità, passando attraverso il medium della scrittura e della pellicola cinematografica, ha creato un positivo orientamento di fiducia nei testimoni di giustizia e nelle istituzioni che li hanno affiancati.

La professoressa Pina Fazio (l'Itis e Liceo scientifico “F. Redi”, con la preside Morsellino, il Liceo “Boggio Lera” di Catania con il preside Biuso e l'IC “De Amicis” con la preside Palmieri) ha espresso gratitudine a nome delle tre scuole verso la Fondazione La città invisibile.

«Siamo grati», ha affermato al microfono dei due presentatori dell’evento, Beppe Convertini e Lisa Marzoli, «di essere stati coinvolti in un progetto che ha a cuore la formazione dei nostri alunni sulla legalità. La scuola é infatti un interlocutore istituzionale che richiede impegno e dialogo costanti con le altre agenzie culturali del territorio, poiché la legalità postula cultura e testimonianza vivente.

La Fondazione La città invisibile è un’indiscussa eccellenza nello svolgere e interpretare tale ruolo e, per tale motivo, le strade della stessa Fondazione e delle tre istituzioni scolastiche presenti a questo stimolante evento, si sono incrociate ed hanno iniziato a produrre i primi significativi risultati, che ci auguriamo possano essere copiosi nel tempo. Noi ci siamo. Contro ogni forma di subcultura della furbizia che miri, ad ogni modulazione della nostra quotidianità, a piegare le regole a vantaggio e al perseguimento del profitto personale».

Le scuole hanno anche ringraziato il produttore Antonio Chiaramonte e l’avvocato Enzo Guarnera per aver avuto l’idea di coniugare in un unicum legalità, cinema e cultura, allo scopo di generare e diffondere nelle nuove generazioni la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia.

Numerosi sono stati i commenti dei ragazzi nelle classi raccolti dai loro docenti sull’iniziativa. Molti hanno apprezzato il messaggio positivo, rilevando la fallacia dei modelli negativi di mafia e criminalità e che vengono proposti dalle serie tv o dai idoli del neomelodico.

In alcuni incontri preparatori i ragazzi hanno chiesto a Guarnera come poter intraprendere in futuro carriere legali in difesa dei testimoni di giustizia. Altri si sono interrogati sul comportamento personale da tenere qualora si assista a reati più o meno gravi che vanno dal bullismo allo spaccio di stupefacenti. Molto significative le istanze da parte di alcuni musicisti dell’Orchestra Falcone Borsellino, anch’essi presenti al Cinema LoPo’. A., violinista di 11 anni che ha avviato nella sua scuola una campagna via social contro il maltrattamento degli animali, ha dichiarato che la storia del protagonista di “Io ho denunciato” l’ha ispirata a denunciare atti di bullismo, mentre S., violoncellista 12 anni ha sottolineato quanto sia stata utile nella sua vita questa testimonianza da parte di persone in carne ed ossa che hanno vinto contro la mafia, combattendo per la propria liberazione e anche per quella di tante altre, vittime anch’esse. Un ragazzo di 17 anni ha chiesto di poter collaborare con Cinemaset per la realizzazione di altre pellicole su temi importanti ma con lo stesso taglio narrativo, ovvero la valorizzazione di esperienze trionfanti per la giustizia. Tutti i ragazzi hanno espresso la volontà di leggere il romanzo di De Chiara e pertanto Cinemaset ne sta donando loro una copia.

Entusiasmante dunque il bilancio di questa manifestazione. Vincente soprattutto l’approccio formativo, la collaborazione attiva delle scuole e il sostegno di enti interessati alla interiorizzazione dei messaggi da parte dei più giovani più che alla spettacolarizzazione dei contenuti. Una formula metodologica che offre agli operatori molti spunti di riflessione oltre che di nuova progettazione.