L'elezione del Presidente della Repubblica

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «In Italia il Capo dello Stato non concorre in via diretta a determinare la politica generale del Paese, ma ha il delicato compito di assicurare il superamento delle crisi di governo mediante i suoi poteri di nomina dell'esecutivo e di scioglimento delle Camere.»

L'elezione del Presidente della Repubblica

A febbraio del 2022 si dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica Italiana. Sul tema ho letto e sentito interventi di tutti i tipi, alcuni persino bislacchi e surreali. Non entro nel merito dei vari giochi politici in atto, non sempre edificanti, e ritengo più utile ricordare cosa dice in proposito la nostra Costituzione.

Affronterò l'argomento in più riprese, tenuto conto che gli articoli che ne trattano sono 8 (artt.83-90).

L'ordinamento costituzionale italiano ha nel Presidente della Repubblica una figura istituzionale che lo rappresenta nella sua complessità: sia nei rapporti con gli Stati esteri che al suo interno. Tale figura, in virtù della posizione apicale che occupa, viene indicata come "Capo dello Stato". Si tratta di un organo monocratico, collocato in posizione di "superiorità/indipendenza" rispetto agli altri organi istituzionali.

Tale caratteristica viene resa con la espressione latina "super partes".

Nelle forme di governo di tipo presidenziale, come gli Stati Uniti, il Capo dello Stato viene eletto direttamente dal popolo, e costituisce il principale organo di indirizzo politico. Quello italiano, invece, è un regime parlamentare, nel quale la elezione del Presidente è affidata al Parlamento (art.83 della Costituzione).

Ne deriva che in Italia il Capo dello Stato non concorre in via diretta a determinare la politica generale del Paese, ma ha il delicato compito di assicurare il superamento delle crisi di governo mediante i suoi poteri di nomina dell'esecutivo e di scioglimento delle Camere.

Egli riveste un ruolo autonomo e indipendente rispetto agli altri poteri dello Stato, ed ha diverse attribuzioni che gli consentono, di volta in volta, di controllare, influenzare e coordinare l'attività degli altri organi, allo scopo di garantire i principi costituzionali.

Come vedremo in seguito, il Presidente della Repubblica partecipa in diversi momenti all'azione degli altri poteri, sempre in virtù della sua funzione di massimo garante della Costituzione.

Questo è il contesto generale.

Tutte le discussioni che dovessero discostarsi da esso sono mera ed inutile esercitazione verbale.