LETTERA APERTA A CATANIA, LA MIA CITTÀ 

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA: «Occorre impegnarsi per costruire un programma partecipato sui problemi più urgenti che da decenni attendono di essere risolti.»

LETTERA APERTA A CATANIA, LA MIA CITTÀ 

Cara Catania, 
ti conosco da sempre, sin dalla mia nascita. Da piccolo mi dicevano che eri la "Milano del Sud". Ed io ci credevo. Poi, crescendo, ho cominciato a conoscerti meglio
Quanti problemi, antichi e non risolti!

Ho frequentato i tuoi quartieri periferici, ho toccato con mano il loro storico abbandono, il degrado urbanistico, la deprivazione esistenziale dei loro abitanti, le assenti opportunità per i tuoi figli minori, la crescente evasione scolastica.

Ho visto la presenza devastante della mafia, il suo controllo del territorio in assenza dello Stato.
I diritti negati elargiti come favori.

Il tuo volto è stato deturpato non solo dalle cosche criminali, ma anche dalla inefficace azione dei tuoi amministratori, dalla corruzione politica e amministrativa, dalle collusioni perverse tra diversi poteri che hanno dilapidato le pubbliche risorse utilizzandole per fini privati.

Tra alcuni mesi i tuoi cittadini saranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale.
Quelli passati, tutti, non hanno dato buona prova.

Al massimo hanno elargito demagogia e retorica, ma non hanno risolto i tuoi problemi, i nostri problemi.
Vi sono già alcuni aspiranti candidati ai nastri di partenza: tutti impresentabili e da evitare, per vari motivi.
Tu hai bisogno di una classe dirigente totalmente nuova, non compromessa con il disastroso passato.

Allora mi rivolgo ai tuoi cittadini e li esorto a svegliarsi dal lungo torpore.
A non subire passivamente il degrado ed una barbarie che sembrano avanzare inesorabilmente.
A decidere di essere protagonisti in prima persona, lasciando a casa le tante cariatidi che vorrebbero tornare sulla scena.

Occorre impegnarsi per costruire un programma partecipato sui problemi più urgenti che da decenni attendono di essere risolti.

E adesso torno a rivolgermi a te, cara Catania.

Ti annuncio che alcuni tuoi figli hanno deciso di mettersi assieme per realizzare una proposta di cambiamento. Una proposta nuova nelle persone, nei contenuti e nel metodo.
Per il momento mi limito a darti questa notizia. Ma prometto che sarai informata su come procederanno i lavori.

Cara Catania, faremo di tutto affinché tu possa venire fuori dagli acquitrini miasmatici nei quali ti hanno sprofondata, e possa risorgere per respirare aria pura.
Vogliamo provarci, e speriamo di riuscire.