L'inferno dei testimoni di giustizia

TDG IN ITALIA. Nello speciale programma di protezione una sofferenza che termina con la morte. La drammatica e amara testimonianza di un testimone di giustizia italiano. «Un sistema che non riesce ad aiutare a vivere i testimoni di giustizia e i loro familiari. Un meccanismo che distrugge l'esistenza e che spesso istiga al suicidio. Chi è testimone di giustizia non vive ma sopravvive. Vengono azzerati tutti i diritti: dalla salute al lavoro. I testimoni di giustizia, da anni, lamentano una condizione disumana. Ma sembra che nessuno voglia comprendere.»

L'inferno dei testimoni di giustizia
Il volto nascosto di un testimone di giustizia.

Non c'è pace per chi ha deciso di testimoniare, per chi dopo aver mandato in galera criminali resta una matricola nelle mani del Servizio centrale di protezione.
La storia tristemente si ripete e dopo 20 anni nulla è cambiato.

Lo ha vissuto sulla sua pelle anche la deputata Aiello che, in un'ultima recente intervista, ha mostrato la sua resa e quella frase "se io deputato della Repubblica non riesco a risolverle allora gli altri testimoni di giustizia sono spacciati".

Un sistema che non riesce ad aiutare a vivere i testimoni di giustizia e i loro familiari. Un meccanismo che distrugge l'esistenza e che spesso istiga al suicidio.
Chi è testimone di giustizia non vive ma sopravvive.

Vengono azzerati tutti i diritti: dalla salute al lavoro. I testimoni di giustizia, da anni, lamentano una condizione disumana. Ma sembra che nessuno voglia comprendere.
La beffa più grande? Le promesse del Movimento 5Stelle che, dall'opposizione gridava al cambiamento ma, una volta al Governo, si è comportato come tutti gli altri.

Una Commissione Centrale sempre più punitiva nei confronti dei testimoni di giustizia. Un Servizio Centrale che, con le sue falle, mette a rischio l'incolumità di chi, putroppo, fa parte del sistema di protezione.
Non c'è nulla più da evidenziare nel comportamento di alcuni operatori del SCP (servizio centrale di protezione, ndr) che, oltre ad offendere la dignità dei tutelati, sono sempre più arroganti. Parliamo di operatori di polizia che hanno giurato fedeltà alla Repubblica e, a loro dire, sono stati formati per svolgere questo delicato compito.

Un sistema di protezione che gestisce oltre 80 milioni di euro. Un numero di operatori dislocati in tutto in territorio nazionale. Ma se oggi i risultati sono questi bisognerebbe rivedere l'intera organizzazione del Servizio Centrale di protezione. Ci aveva provato l'ex presidente della commissione Gaetti, ma tra guerre interne di partito e l'ostruzionismo dei burocrati tutto, è rimasto fermo.

Oggi i testimoni di giustizia riempiono le pagine dei giornali. Ma alla fine, forse, in questa nostra Nazione i testimoni di giustizia non devono più esistere.

Un testimone di giustizia