L’ISOLA inFELICE

“…deve ritenersi ormai certo che il Molise sia oggetto di continue incursioni da parte delle “mafie foggiane”, di organizzazioni “camorristiche” e, da ultimo, anche da parte del “clan Spada” della zona di Ostia nello specifico comparto dello spaccio delle sostanze stupefacenti, come comprovato da numerose recenti indagini che hanno interessato tutti e tre i circondari…”.

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LATITANZE

La vicinanza territoriale con le aree ad alta densità mafiosa favorisce la permanenza o, in alcuni casi, la latitanza di pregiudicati.

 

Nel mese di luglio 2016, a Campodipietra (CB), era stato tratto in arresto il reggente del clan CHIERCHIA di Torre Annunziata (NA) poiché non aveva fatto rientro nella casa lavoro di Vasto (CH) allo scadere di un permesso; parimenti rilevante appare l’arresto, ad aprile 2017, a Campobasso (ove era ristretta agli arresti domiciliari), di una donna considerata contigua al clan PECORARO-RENNA di Battipaglia (SA), accusata di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni, rapine, sfruttamento della prostituzione. Nel mese di ottobre 2018, a Lucito (CB), la Polizia di Stato ha tratto in arresto un latitante originario di San Cipriano d’Aversa (CE), affiliato al clan dei CASALESI, ricercato dal luglio precedente per espiare una pena per associazione di tipo mafioso e turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso.

 

Il 10 maggio 2019 i Carabinieri hanno arrestato, in un appartamento di Campomarino (CB), un pluripregiudicato ed elemento apicale del clan camorristico SPARANDEO, operante su Benevento e provincia. L’uomo, ricercato dal 28 febbraio 2019, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli, a seguito della condanna nel procedimento penale relativo all’indagine “Tabula Rasa”.

Conclusa nel mese di marzo 2014 con l’arresto di 26 affiliati, ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, incendio ed altro.

 

La scelta di trascorrere in Molise la propria latitanza da parte di esponenti alla criminalità organizzata è stata sottolineata anche dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso (anno giudiziario 2019), che ha inteso anche evidenziare “… la costante presenza in Regione di un numero molto elevato di collaboratori di giustizia e dei loro familiari, nonché di esponenti della criminalità organizzata che la scelgono come località ove scontare le misure alternative alla detenzione ovvero le misure cautelari personali…”.

 

AFFARI MAFIOSI

Più in generale, si è rilevato che i settori economici di maggior interesse per i clan sono l’edilizia, la grande distribuzione, la gestione di locali notturni e la rivendita di auto usate. Si è recentemente registrata anche la tendenza a stabilire nella regione sedi fittizie di società collegate ad organizzazioni campane, con lo scopo di favorire attività di riciclaggio e più in generale affari illeciti, e, comunque, nella convinzione di porsi al riparo da eventuali controlli.

 

PETROLIO

Nel mese di aprile 2017 sono stati confiscati due impianti di distribuzione di carburante ubicati a Colli al Volturno (IS) ed a Venafro (IS). Un altro impianto della specie, con annessi bar e tabaccheria, è stato confiscato a Vinchiaturo (CB). Il provvedimento ablativo deriva dagli sviluppi investigativi condotti in relazione agli investimenti di due fratelli, imprenditori campani, riciclatori per conto del clan CONTINI di Napoli.

 

APPARTAMENTI

Nel mese di settembre 2017, è emersa l’intestazione fittizia di due appartamenti, siti nel menzionato comune di Vinchiaturo (CB), da parte di prestanome di affiliati al clan MALLARDO di Giugliano in Campania (NA), strettamente legato al citato gruppo CONTINI (i rispettivi capi clan hanno sposato due sorelle).

 

SOCIETA’

Da ultimo, nel marzo 2018, è stata eseguita la confisca a carico di un soggetto legato al cartello dei CASALESI avente ad oggetto, tra l’altro, una società con sede a Pettoranello del Molise (IS). Non solo riciclaggio, però, atteso che nel mese di luglio 2018 la Guardia di finanza ha eseguito un provvedimento restrittivo (p.p. 52156/08 RGNR e 304/18 RG GIP, emessa il 14 giugno 2018 ed eseguita il 3 luglio 2018) emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli per i reati di riciclaggio e corruzione elettorale. In particolare, l’indagine ha focalizzato l’attenzione sulle elezioni del 2009, 2010, 2013, 2016, con contestuale sequestro preventivo di numerose società con sede nel napoletano. Sul fronte del riciclaggio, invece, l’operazione ha riguardato il reinvestimento dei capitali illeciti accumulati per conto dei clan DI LAURO, AMATOPAGANO, SACCO-BOCCHETTI e LICCIARDI, facendo emergere l’interesse dei citati sodalizi anche verso la provincia di Isernia.

 

PROVVEDIMENTI ANTIMAFIA

Particolarmente significativa appare anche l’attività preventiva svolta delle Prefetture di Campobasso ed Isernia che hanno emesso, nel periodo di riferimento, alcuni importanti provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di imprese riconducibili a contesti malavitosi, attive nei settori dei rifiuti, dei trasporti di terra e materiali inerti e di pulizia.

 

DROGA

Per quanto concerne il traffico di stupefacenti, a Campobasso, proprio nel semestre in esame, si segnala l’operazione “Drug Market” (OCCC n. 950/18 RGNR-2229/18 RGGIP, emessa dal GIP presso il Tribunale di Campobasso), conclusa dai Carabinieri il 1° marzo 2019 con l’esecuzione di una misura restrittiva nei confronti di 8 indagati, riconducibili ad un sodalizio locale composto da soggetti di origine italiana ed albanese, accusati di aver realizzato un collaudato sistema per lo smercio di stupefacenti, approvvigionati a San Severo (FG), a Caserta e a Campobasso.

 

Significativa anche l’operazione “Alcatraz” (OCCC n. 1529/18 RGNR-5/19 RGGIP, emessa dal GIP presso il Tribunale di Campobasso), conclusa il 14 maggio 2019 dalla Polizia di Stato con l’esecuzione di una misura restrittiva nei confronti di due donne, ritenute responsabili di un’attività di spaccio, sempre nell’area di Campobasso, di stupefacenti provenienti anche in questo caso da San Severo (FG) e da Napoli.

 

Nella provincia di Isernia si conferma la presenza di gruppi criminali di origine rom, attivi, oltre che nei reati contro il patrimonio, anche nel settore degli stupefacenti, talvolta anche in collaborazione con sodalizi italiani. Ne è esempio l’operazione “White Rabbit” (N. 1827/17 RG.NR e n. 1467/17 RG. GIP del Tribunale di Isernia), conclusa il 20 marzo 2019 dalla Polizia di Stato nei confronti degli 11 componenti di un gruppo misto fra italiani e soggetti rom stanziali con dimora nella provincia di Isernia e nella provincia di Foggia, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo rom controllava lo smercio di droga ad Isernia, mentre l’approvvigionamento delle sostanze avveniva attraverso gli indagati foggiani. Tra le altre, è emersa la figura di un elemento di spicco della criminalità organizzata di Lucera (FG) che, dopo aver scontato una lunga pena, al fine di reintrodursi nel circuito criminale avrebbe individuato il territorio di Isernia come area ideale per l’ampliamento dei propri traffici illeciti.

 

SEQUESTRI

Sempre sanseveresi sono alcuni degli indagati che - come segnalato nel paragrafo relativo alla Regione Abruzzo - il 28 gennaio 2019, nelle province di Chieti e Campobasso, sono stati colpiti da un decreto di sequestro preventivo (P.p. n. 2252/2016, provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale de l’Aquila), eseguito dalla Guardia di finanza, che ha riguardato quote societarie, esercizi commerciali, immobili e veicoli, per un valore complessivo di circa 1 milione e duecentomila euro.

 

Fonte: Relazione DIA, 1 semestre 2019 

 

 

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