«Lo Stato è di tutti»

La previsione di una Giornata nazionale contro l'omofobia non obblighi le scuole private confessionali a celebrarla, e pertanto non viola alcuna libertà di pensiero.

«Lo Stato è di tutti»

È singolare che dopo 73 anni dall'entrata in vigore della Costituzione Italiana risulti quasi "rivoluzionaria" l'affermazione di Draghi che il nostro è "uno Stato laico".

Art.7 della Costituzione:"Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani".

Tale affermazione ha trovato ulteriore conferma nel 1984 allorché vennero stipulati i nuovi Patti Lateranensi. In particolare venne abrogata la norma, contenuta nei Patti sottoscritti nel 1929, che proclamava la religione cattolica come religione di Stato. Tale norma, infatti, risultava non conforme al principio di laicità o non confessionalità dello Stato.

Principio confermato dagli artt.3, 8, 19 e 20 della Costituzione, dai quali si evince con chiarezza che i pubblici poteri devono salvaguardare il pluralismo confessionale, mantenendo una posizione di equidistanza e imparzialità nei confronti di tutte le religioni.

Nulla vieta che i rappresentanti delle stesse possano esprimere valutazioni di natura etica sulla base dei propri convincimenti, ma esse rimangono tali e non sono vincolanti per lo Stato. Dico questo perchè, a proposito del progetto di legge Zan, il rappresentante della CEI ha affermato che violerebbe "la legge di Dio".

Dimenticando che, anche quando fosse vero, e ne dubito, tale legge vale solo per i credenti e non per tutti gli altri. Inoltre, contrariamente a quanto affermato dalla CEI, ritengo che la previsione di una Giornata nazionale contro l'omofobia non obblighi le scuole private confessionali a celebrarla, e pertanto non viola alcuna libertà di pensiero.

Anche le leggi sul divorzio e sull'aborto vennero contrastate dalla Chiesa Cattolica, ma sono state approvate e rimangono in vigore.

Ripeto, la Chiesa ha tutto il diritto di rendere pubbliche le proprie opinioni, ma non può chiedere alla STATO LAICO di non approvare leggi che ritiene contrarie alla propria dottrina. Un cattolico che osserva i precetti della Chiesa può legittimamente dare ascolto alla propria coscienza e decidere di non abortire e di non divorziare, ma non può pretendere che questo valga anche per i non credenti.

Perchè, lo ricordo ancora una volta, lo Stato è di TUTTI!

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