Mafie, primi sequestri all'estero

A seguito dell’applicazione scattano i primi provvedimenti dopo la circolare della direzione Anticrimine ai questori del 12 gennaio  sul nuovo regolamento Ue 2018/1805 per il mutuo riconoscimento dei provvedimenti di congelamento e confisca.

Mafie, primi sequestri all'estero

Il 19 dicembre 2020 è entrato in vigore il nuovo Regolamento UE 2018/1805, relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca in ambito europeo. La confisca “dei beni derivanti da attività criminose – scrive la Commissione europea – mira a prevenire e combattere la criminalità, inclusa la criminalità organizzata, fornire fondi aggiuntivi da investire in attività di contrasto o in altre iniziative di prevenzione della criminalità, e risarcire le vittime”.

A seguito dell’applicazione scattano i primi provvedimenti dopo la circolare della direzione Anticrimine ai questori del 12 gennaio  sul nuovo regolamento Ue 2018/1805 per il mutuo riconoscimento dei provvedimenti di congelamento e confisca.

 

Il primo sequestro è stato eseguito nei confronti della camorra e ha riguardato Roberto Squecco, un imprenditore di Salerno, e altri dieci soggetti imputati di vari reati di stampo mafioso.

 

Oltre alle misure cautelari, apposti i sigilli messi ad aziende e beni immobili per 16 milioni di euro. Compresi quelli in Romania dove il criminale aveva delocalizzato una parte dei propri affari illeciti. Si tratta di un terreno di circa 4600 metri quadri a Zimbor, in Romania. Apparterrebbe a un imprenditore delle pompe funebri di Capaccio, già condannato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, e su cui si ipotizzerebbero reati come intestazione fittizia di beni, abuso d'ufficio e falso.

 

Rappresenta il primo atto operativo dopo la circolare inviata dal direttore centrale dell’Anticrimine, Francesco Messina, a tutti i questori.

 

La squadra mobile e la divisione anticrimine della questura di Salerno, con il coordinamento del Sco (servizio centrale operativo) e dello Sca (servizio centrale anticrimine) del dipartimento di P.s. guidato da Franco Gabrielli, su delega della procura distrettuale della Repubblica di Salerno ha così dato seguito a un’ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Salerno nei confronti di Roberto Squecco, un imprenditore di Capaccio Paestum (Salerno) e di altri soggetti, responsabili, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d'ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

 

 

 

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