Matteotti: «Il fascismo è violenza»

ASSASSINI DI STATO. Il parlamentare socialista il 10 giugno 1924 viene assassinato per aver denunciato i brogli commessi dai fascisti durante le elezioni.

Matteotti: «Il fascismo è violenza»

"Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai".

Giacomo MATTEOTTI, 10 giugno 1924, assassinato per aver denunciato i brogli commessi dai fascisti durante le elezioni.

 

«Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra) Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni

L'ULTIMO DISCORSO ALLA CAMERA, Resoconto stenografico della seduta della Camera dei Deputati, 30 maggio 1924.

"La Repubblica ricorda Giacomo Matteotti, martire della democrazia, nell’anniversario del rapimento e dell’assassinio ad opera di sicari fascisti dopo che,nell’Aula di Montecitorio,denunciò con coraggio le violenze squadriste e i brogli nelle elezioni del 1924".

Sergio Mattarella

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