Meter, le letterine di Natale dei bambini al Bambin Gesù

Nuova iniziativa dell’associazione fondata da don Fortunato Di Noto dopo le barchette dei diritti.

Meter, le letterine di Natale dei bambini al Bambin Gesù
fonte: pagina facebook Meter

«C’è un prete nel nostro Paese che inquieta le nostre coscienze, non ci fa dormire sonni sereni, ci richiama continuamente alle nostre nobilissime responsabilità. Ci ricorda le terribili parole di Gesù: Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare».

Un uomo a cui «sta scoppiando il cuore» calandosi da anni, quotidianamente, diverse volte al giorno «negli abissi gelidi e senza luce», addentrandosi «nel cuore dell’inferno», inspirando «a pieni polmoni il fetore nauseabondo che emana», bruciandosi le mani, il volto, l’anima, pur di tentare di tirare fuori la scandalosa, disumana vergogna che ivi si consuma. Così don Maurizio Patriciello ha raccontato qualche anno fa l’impegno contro la pedofilia di don Fortunato Di Noto e dell’associazione Meter, la disumana vergogna, l’inferno che l’associazione documenta e denuncia come spesso abbiamo raccontato in questi mesi. Un inferno popolato da migliaia, se non milioni, di Erodi moderni che ammazzano psicologicamente e non solo milioni di bambini abusati, violentati, torturati, sottoposti alle più terribili brutalità che la perversione (dis)umana riesce a realizzare.  

L’infanzia prigioniera e vittima di questi Erodi, scrisse don Maurizio Patriciello, implora di essere liberata dalle grinfie dei carnefici, di riportarla in superficie e il dono della gioia di poter vivere una vita normale. «Giù le mai dai bambini» e «fanciulli alzatevi» si legge sulla maglietta che don Fortunato indossa in alcune foto pubblicate sul suo profilo face book. Un cammino di liberazione, umanità, un rialzarsi insieme che è il cuore dell’impegno di Meter. Ancor di più nei giorni del Bambino innocente per antonomasia, quel Gesù che appena nato dovette fuggire da Erode così come oggi milioni di bambini cercano di fuggire dagli Erodi moderni.

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini Meter ha invitato i bambini stessi a costruire ed inviare le foto delle «barchette dei diritti», https://www.wordnews.it/migliaia-di-barchette-dei-diritti-per-rappresentare-il-viaggio-di-meter  un’iniziativa a cui sono giunte migliaia di adesioni. In occasione del Natale la proposta è stata ripresa con l’invito ad inviare letterine a Gesù Bambino, «anche se se in Paradiso non c’è una cassetta della posta, né una casella di posta elettronica e non esiste neanche una pagina sui social ogni cosa che chiederemo nel nome di Gesù, Lui l’ascolterà e la esaudirà - ha scritto don Fortunato sul suo profilo facebook e sulla pagina dell’associazione – cari bambini, scriviamo una letterina a Gesù descrivendo i nostri desideri, i nostri buoni propositi, il nostro augurio, la nostra richiesta di aiuto, i nostri bisogni, le nostre emozioni aprendo il nostro cuore a Gesù».  

«Caro Gesù Bambino, si inizia così – aggiunge il fondatore e presidente di Meter - le vostre semplici e profonde parole renderanno ogni letterina speciale. Ogni letterina sarà unica perché scritta da voi, ma ricordate di personalizzarla con disegni, decori e colori, Gesù ama molto guardare attraverso i colori dei vostri disegni». Disegni, decori e colori puri e innocenti come solo l’infanzia sa essere, quell’infanzia che – ci ricorda ancora oggi Il Piccolo Principe – sa che non si vede bene che col cuore. Quei cuori – citando il più famoso editoriale della storia del giornalismo moderno, apparso il 21 settembre 1897 sul New York Sun e ripubblicato ogni anno fino al 1950 quando il giornale chiuse – che fanno vivere quanto di più «vero e durevole» esiste al mondo, la «luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo».

I bambini e le bambine possono partecipare a questa iniziativa di Meter possono inviare le letterine a segreteria@associazionemeter.org o sul contatto whatsapp 3277762116, «ne stiamo ricevendo tante – ha sottolineato don Fortunato pochi giorni dopo l’avvio dell’iniziativa – scritte con profondità e richieste che commuovono».

 

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