MOBILITIAMOCI CONTRO LA GUERRA

GLI INTERESSI DELLE GRANDI POTENZE. L'appello dell'ANED a seguito dei preoccupanti sviluppi della situazione in Ucraina.

MOBILITIAMOCI CONTRO LA GUERRA

Sull’Europa e sul mondo tornano foschi venti di guerra. A pochi giorni dall’ultima Conferenza di Monaco, convocata come quella del 1938 per "salvare la pace", la parola sembra decisamente passare alle armi.

Il presidente russo Vladimir Putin utilizza contro gli Stati Uniti gli argomenti che John F. Kennedy usò contro l’URSS nel periodo della crisi di Cuba: schierare missili intercontinentali alle porte di casa dell’avversario è un attentato alla pace, una minaccia intollerabile alla sicurezza, una ragione sufficiente per scatenare un conflitto.

Quasi un secolo dopo anche l’argomento dei diritti di una grande potenza su territori europei popolati da maggioranze locali omogenee con quelle del potente vicino non sembra un argomento nuovo: non fu così per l’Austria, per i Sudeti?

Allora come oggi l’Europa è un crogiolo di lingue, di etnie, di popoli e culture che nessun righello riuscirà mai a separare legittimamente in modo netto.

La via della pace, del dialogo, della cooperazione e della solidarietà internazionale è l’unica percorribile per dare risposte alle istanze di giustizia e di progresso di popoli che ancora oggi nel cuore dell'Europa vivono in condizione di povertà e di privazione di diritti elementari. Questo ci ha insegnato l’esperienza terribile dei Lager nazisti, dove uomini e donne di decine di nazionalità diverse riuscirono a trovare la via della solidarietà al di là delle artificiali divisioni costruite in due decenni di propaganda e di contrapposizioni costruite ad arte dai governi nazifascisti.

Il nostro pensiero va alle donne e agli uomini che lavorano oggi nel nostro e negli altri paesi europei provenendo proprio dalle terre oggi investite da un nuovo terribile conflitto armato: alle donne, ai bambini, agli abitanti di quelle terre, vittime sacrificali di un conflitto deciso altrove.

L’ANED leva alta la sua voce contro questa nuova guerra nel centro stesso dell’Europa e chiede a tutti coloro che hanno a cuore i valori della democrazia e della pace di mobilitarsi: che si levi da ogni angolo del continente la protesta e la condanna di milioni di donne e uomini contro un conflitto che non ha altra giustificazione se non gli interessi di grandi potenze. È ancora il tempo della pace; ma occorre che l’Europa democratica faccia sentire ora la sua voce."

 

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