Molise: «subito l'ospedale regionale Covid!»
LA RICHIESTA del Forum per la difesa della Sanità Pubblica. «Nella nostra piccola Regione dove i numeri assoluti non sono molto alti, mentre lo sono i numeri relativi, la necessità della creazione di una struttura dedica al Covid 19 diventa sempre più pressante anche per la recente comparsa di sempre nuovi cluster, a Campobasso, con possibili ramificazioni il tutta la Regione, che hanno improvvisamente fatto aumentare i casi positivi».
Lettera aperta inviata al Ministro e al vice ministro della Salute e al Capo della Protezione Civile Nazionale
Il Forum per la difesa della Sanità Pubblica di Qualità del Molise, che raggruppa numerosi comitati locali, chiede alle S.S.L.L. la istituzione nel Molise di una Struttura Ospedaliera Pubblica dedicata al solo ricovero e cura dei pazienti colpiti dal Covid 19.
Nella nostra Regione, infatti, è stato dedicato allo scopo solo l’Ospedale Cardarelli di Campobasso, centro Hub unico nel Molise che, in quanto tale, avrebbe dovuto avere la possibilità di ricoverare anche pazienti non Covid, sia pure i soli casi urgenti afferenti alle altre patologie. Infatti la presenza di malati covid positivi aveva giustamente imposto la chiusura dei ricoveri non urgenti ed anche di tutte le attività ambulatoriali.
Di fatto, però, i reparti chirurgici sono rimasti quasi inoperosi sia perché l’occupazione delle rianimazioni e della terapia intensiva da parte di pazienti covid-19 gravi non consentiva di poter attuare interventi delicati, anche se urgenti, (in merito vi è una lettera di protesta inviata alle autorità sanitarie locali da parte dei Direttori dei reparti chirurgici del Cardarelli), sia per il timore da parte degli stessi pazienti di contrarre il virus 19, durante il ricovero.
Analoga situazione si é verificata nei reparti delle branche mediche e finanche nel Pronto Soccorso, di solito affollatissimo. Conseguenza inevitabile alla fine, è stata che i pazienti acuti e cronici affetti da patologie non Covid, per la paura del contagio, hanno rinunziato a curarsi con gravi danni per la loro salute. Sulla situazione c’è stata anche una decisa presa di posizione della Associazione dei Cardiologi Molisani i quali hanno paventato che la grave carenza di cure per i numerosi cardiopatici molisani, in linea con quelli di tutte le altre Regioni, avrebbe potuto avere possibili conseguenze letali. Riferiscono, infatti, un importante aumento delle morti per infarto ed altre patologie cardiache, evitabili in una situazione di maggiore attenzione alle patologie non Covid.
Gli altri Ospedali regionali Spoke, il Veneziale di Isernia ed il San Timoteo di Termoli, stanno avendo analoga sorte: il primo per la presenza di alcuni casi di covid positivi, il secondo chiuso per un periodo a causa di un cluster interno e riaperto solo parzialmente, anche a causa di una cronica carenza di personale, determinata da un blocco del turnover che dura da dodici anni a causa di un debito sanitario incancrenito da una gestione commissariale che dura da dodici anni. Carenza assoluta di personale nell’Ospedale di Area disagiata di Agnone che non ha potuto far fronte neanche al cluster della locale Casa di riposo “Tavola Osca” i cui anziani, tutti contagiati, sono stati trasportati notte tempo nell’Ospedale di Venafro divenuto “Ospedale di Comunità” per legge dello Stato e mai entrato in funzione. Idem per quello di Larino, chiuso come ospedale per acuti e trasformato in Ospedale di Comunità, dove erano stati trasportati gli anziani del cluster verificatosi nella casa di riposo di Cercemaggiore, non covid; al momento del ricovero, però, erano diventati positivi, contagiando un medico della struttura, e trasferiti successivamente a Venafro.
Nella nostra piccola Regione dove i numeri assoluti non sono molto alti, mentre lo sono i numeri relativi, la necessità della creazione di una struttura dedica al Covid 19 diventa sempre più pressante anche per la recente comparsa di sempre nuovi cluster, a Campobasso, con possibili ramificazioni il tutta la Regione, che hanno improvvisamente fatto aumentare i casi positivi.
La popolazione, ormai, sta prendendo coscienza che, al di là delle piccole parziali riaperture, bisognerà convivere a lungo con il coronavirus 19. Va tenuto, inoltre, presente che nella popolazione molisana vi sono un notevole numero di anziani, molti di questi portatori di varie patologie suscettibili di frequenti ricoveri ospedalieri, che chiedono la sicurezza delle cure, evitando il grave rischio di contrarre, nel corso dei ricoveri, il Covid 19, mortale per loro. Nella certezza di essere ascoltati porgiamo sentiti saluti.
Il Presidente dott.Italo Testa