Muore Luis Sepulveda. Il ricordo in una poesia dedicata alla moglie

Lo scrittore cileno Luis Sepulveda è morto all’età di 70 anni a causa del coronavirus nell’ospedale universitario di Oviedo, in Spagna, dove era ricoverato da settimane. E’ stato il primo paziente celebre ad essere contagiato dal coronavirus e si trovava dal 29 febbraio ricoverato nel reparto di malattie infettive del Central University Hospital of Asturia di Oviedo, in Spagna, dopo aver fatto ritorno da un viaggio in Portogallo dove aveva partecipato a un festival letterario.

Muore Luis Sepulveda. Il ricordo in una poesia dedicata alla moglie

Luis Sepulveda, scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista, attivista cileno naturalizzato francese, nasce in Cile ma lascia il suo paese dopo una lunga attività politica che si conclude con l’incarcerazione del generale Augusto Pinochet. Viaggia in America Latina e poi in tutto il mondo anche  al seguito degli equipaggi di Greenpeace.

Il suo successo si consacra con il suo primo romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” Molto amato anche dai lettori italiani ha continuato a scrivere romanzi, racconti e libri di viaggio  fino ad arrivare al suo capolavoro “Storia di una gabbianella e del gatto che insegnò a volare.”

Vogliamo ricordarlo, nel giorno della sua morte, con una poesia che egli dedicò alla moglie Carmen Yanez, poetessa cilena,  in esilio  dopo il crollo del regime di Pinochet.

Nel ricordare il grande amore che li ha sempre uniti  nella complessità della loro sorte avversa , anche in questa difficile battaglia  contro un nemico comune: il coronavirus.

“ La più bella storia d’amore “

La poesia in spagnolo “La màs bella historia de amor” è tratta dalla raccolta “Poesie senza patria", edita da Guanda (2003).

 

L’ultima nota del tuo addio

mi disse che non sapevo nulla

e che attivano

al tempo necessario

di imparare i perché della materia.

Così, fra pietra e pietra

seppi che sommare è unire

e  che sottrarre ci lascia

soli e vuoti.

Che i dolori riflettono

l’ingenua volontà dell’occhio.

Che i solfeggi e i sol

raddoppiano la fame dell’orecchio

che è la strada e la polvere

la ragione dei passi.

 

Che  la via più  breve

Fra due punti

è  il giro che li unisce

In un abbraccio sorpreso.

Che due più due

 può essere un pezzo di Vivaldi.

Che i geni gentili

Stanno nelle bottiglie di buon vino.

Una volta imparato tutto questo

tornai a disfare l’eco del tuo addio

e al suo posto palpitante scrissi

La Più Bella Storia d’Amore

ma, come dice l’adagio,

non si finisce mai

d’imparar e aver dubbi.

Così, ancora una volta

facilmente come nasce una rosa

o si morde la coda  una stella cadente,

seppi che la mia opera era scritta

perché la Più Bella Storia d’Amore

è possibile solo

nella serena e inquietante

calligrafia dei tuoi occhi.

Luis Sepulveda