’Ndrangheta in Svizzera? Ovviamente si, purtroppo
IL PUNTO DI VISTA DI SONIA ALFANO. «E presto sapremo anche se a Rosarno si deciderà la vendetta per Antonio Bellocco».
Mercoledì a Cernusco sul Naviglio è stato ucciso a bordo della sua Smart, Antonio Bellocco, rampollo dell’omonimo clan, figlio di Giulio morto nel carcere di Opera lo scorso gennaio.
Il clan Bellocco di Rosarno, ha affermato la sua leadership grazie al monopolio del traffico di cocaina e alla gestione di attività commerciali come call center ed imprese edili.
La Smart targata Ticino a bordo della quale è stato ucciso Bellocco, era stata noleggiata poco più di una settimana fa nel Mendrisiotto, e ironia della sorte, avrebbero dovuto restituirla proprio il giorno dell’omicidio. Ma come mai Bellocco era a bordo di quell’auto? Chi l’aveva noleggiata e perché proprio in Ticino?
Questo omicidio svela alcuni retroscena che sono dei veri e propri campanelli di allarme per il tessuto economico e sociale della Svizzera, che a suon di sacrifici, rispetto e cultura si è guadagnata il primato di isola felice nella quale tutto funziona; servizi, tasse, equilibrio economico. Difatti, nel lontano 2012 un’imponente operazione antimafia basata sull’asse Reggio Calabria-Milano-Lugano portò all’arresto del ticinese Carlo Antonio Longo, da anni residente nel luganese, considerato dagli inquirenti il referente al nord della famiglia Bellocco.
Il quadro che gli investigatori fornirono era agghiacciante sul modus operandi della più potente organizzazione mafiosa al mondo. L’omicidio di due giorni fa, ci darà ulteriori conferme sugli interessi della ‘Ndrangheta in Svizzera.
La Svizzera questa volta sarà pronta per respingere attacchi alla sua economia? Già un cugino della vittima, Michele Bellocco è stato arrestato a Lyone grazie ad una operazione antimafia in territorio francese. Un altro cugino, Michele Bellocco, al momento dal suo profilo tik tok ringrazia per la solidarietà e le condoglianze alla famiglia Bellocco.
E presto sapremo anche se a Rosarno si deciderà la vendetta per Antonio Bellocco.