«Non voglio morire per la mancanza di un farmaco salvavita»

Drammatico grido d'aiuto. I deputati Daniela Torto e Andrea Quartini hanno raccolto l’appello della paziente abruzzese sulla difficoltà a reperire il Creon, farmaco vitale per chi soffre di malattie pancreatiche. Sono in totale, come riportato in un nostro recente articolo, oltre 3.500 i farmaci salvavita prodotti da multinazionali di cui c’è una gravissima carenza.

«Non voglio morire per la mancanza di un farmaco salvavita»


 

«Da diverse segnalazioni di pazienti e organi di stampa, abbiamo appreso che in Italia è diventato introvabile un farmaco essenziale per le persone che soffrono di malattie pancreatiche – hanno dichiarato nei giorni scorsi i Capigruppo del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Bilancio e Affari Sociali alla Camera Daniela Torto e Andrea Quartini - parliamo di un medicinale salvavita, denominato Creon o Creonipe, che non ha purtroppo analoghi che possano sostituirlo sul mercato italiano».

La carenza è cronica, un’emergenza che prosegue da anni, come abbiamo riportato in un nostro articolo del 21 febbraio, e che è stato annunciato si protrarrà almeno fino alla fine dell’anno prossimo.

«Negli ultimi giorni, è diventato virale il drammatico grido d'aiuto di una cittadina abruzzese che sostiene di non voler morire a causa della mancanza di questo farmaco, denuncia la grave situazione e chiede al ministero della Salute una soluzione urgente sottolineano Torto e Quartini - facciamo nostro questo appello e quello di tutti gli altri cittadini italiani che non hanno accesso al farmaco che permette loro di vivere una vita normale. Per questo motivo, abbiamo presentato un'interrogazione al ministro Schillaci per sollecitare azioni urgenti e immediate in modo da assicurare le cure necessarie alle persone affette da patologie legate al pancreas».

Il Creon, come da noi denunciato lo scorso 21 febbraio, è uno degli oltre 3.500 farmaci salvavita prodotti da multinazionali carenti in Italia.

E la prima volta che divenne pubblica l’emergenza da carenza di questo farmaco, vitale per i malati di tumore al pancreas o di altre patologie pancreatiche, è datata 2016-2017. Sono passati quasi sette anni e di risposte sulle cause di fatto non ne abbiamo, i malati oncologici continuano a subire le carenze e la multinazionale con una mano ad incassare e l’altra a tirare avanti con la salute delle persone, abbiamo sottolineato nel nostro precedente articolo in cui abbiamo riportato che non soltanto non ci sono mai state risposte sulle cause delle emergenze e non si hanno notizie in questi sette anni di provvedimenti per la sua fine, abbiamo avuto anche il dito puntato contro i malati: non ci sarebbero state richieste di importazione dall’estero e quindi la società non sapeva che serviva.

Ripetiamo quindi le domande suscitate dall’emergenza di queste settimane, inevase di fatto dal 2016-2017: «Al paradosso di chi ha affermato, praticamente, che non sapeva che doveva importare dall’estero si aggiunge una domanda che finora nessuno ha posto esplicitamente: ci sono Stati in cui, quindi, abbonda il Creon? Il produttore favorisce alcuni mercati rispetto ad altri? Mentre i pazienti rischiano la vita il profitto sta guidando la mano che approvvigiona?»

 

IL NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO

I farmaci salvavita nelle mani del mercato e del profitto

La nuova emergenza Creon documenta quanto accade con i medicinali, l’Aifa riporta che per oltre 3500 salvavita commercializzati da multinazionali c’è una grande carenza, studio pubblicato sul Journal of Public Health: la cura dai tumori è una questione di classe, i più ricchi sopravvivono di più perché possono pagarsi cure maggiori e più efficaci.

https://www.wordnews.it/i-salvavita-nelle-mani-del-mercato-e-del-profitto