Ominicchi senza vergogna. Fuori i fascisti dalle Istituzioni democratiche

ANTIFASCISMO. In Italia, dopo la lotta partigiana che ci ha liberati dal nazi-fascismo (criminali sostenuti dai poteri forti), non dovrebbero essere eletti ominicchi (beceri e senza alcuna cultura) all'interno delle Istituzioni.

Ominicchi senza vergogna. Fuori i fascisti dalle Istituzioni democratiche
Ominicchi che fanno il saluto romano.

«Tre esponenti di minoranza destra - ha denunciato Laura Boldrini sulla sua pagina fb - a Cogoleto fanno il saluto romano. Nel Giorno della Memoria, quando si ricordano le vittime dello sterminio nazifascista, e nell'aula del consiglio comunale.

Dimissioni, subito! Fuori il fascismo dalla società e dalle istituzioni.»

E' possibile assistere a determinate scene vergognose? In Italia, dopo la lotta partigiana che ci ha liberati dal nazi-fascismo (criminali sostenuti dai poteri forti), non dovrebbero essere eletti ominicchi (beceri e senza alcuna cultura) all'interno delle Istituzioni. 

Lo Stato italiano è antifascista e laico.  

Sulla vicenda è intervenuto anche lattore e regista Alessandro Gassman, con un post su twitter: «A Cogoleto, Liguria, in comune si fanno saluti romani, nel giorno della memoria.. quindi ormai si può?... I nomi dei consiglieri: Francesco Biamonti, Valeria Amadei, Mauro Siri. #cirisiamo ...si attendono provvedimenti, grazie.»

Questo è, invece, l'intervento dell'ANPI, sezione di Genova (chiede le dimissioni dei tre consiglieri “nostalgici” di Cogoleto).

«Un voto a braccio teso nel saluto romano, per tre volte, alle ultime votazioni sul bilancio di previsione, e in una seduta, quella di mercoledì sera del consiglio comunale di Cogoleto, iniziata con la commemorazione del Giorno della Memoria. 

Non ci sono scusanti, non ci sono giustificazioni per quanto è avvenuto mercoledì sera nel Comune del ponente genovese; le telecamere dello streaming mettono sotto gli occhi di tutti la provocazione ostenta dai tre consiglieri - Francesco Biamonti, Valeria Amadei e Mauro Siri – immediatamente ripresi dagli altri consiglieri e dal sindaco Paolo Bruzzone, ma senza esito.

Come Anpi, disgustati da una provocazione stupida e ignorante, chiediamo con forza le dimissioni immediate dei tre consiglieri, che hanno dimostrato la loro totale incapacità di partecipare alla vita democratica, insultando quella Costituzione repubblicana che è la risposta più alta al fascismo.

Chiediamo anche al sindaco Bruzzone, al quale esprimiamo la massima solidarietà, di allertare gli uffici giudiziari per valutare se ci siano gli estremi di reato, come prevede la legge: il saluto romano, specialmente in un contesto come un’assemblea elettiva, è semplicemente proibito.

L’ANPI in questo contesto continuerà il suo impegno sulla memoria, in quanto da quelle radici ha preso forma la Nostra Costituzione e la visione di una società più equa e giusta di cui si sente sempre più pressante la necessità.»